A “Zona Bianca”, su Rete 4, ieri sera il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto, ha sostenuto che il generale, sospeso dal servizio e ora candidato con la Lega alle Europee, con il suo libro “ha macchiato l’uniforme, e noi militari non possiamo permettercelo”.

In sedia a rotelle per le ferite riportate in battaglia, medaglia d’oro al valor militare, capitano del gruppo sportivo paralimpico della Difesa, durante la trasmissione Paglia ha detto: “Il mio dovere è spiegare all’Italia tutta che il pensiero di Vannacci non è il pensiero della Difesa. Siamo lontano anni luce, non per niente è stato sospeso per 11 mesi, perché i suoi discorsi sono stati divisivi per tutti. A noi non interessa ciò che i nostri soldati fanno in camera da letto, o che colore di pelle hanno. Ciò che conta è servire il Paese nel miglior modo possibile, onorare il giuramento alla Repubblica”. “Penso che lui si sia proprio perso, e questo è triste”, ha affermato ancora il consigliere di Crosetto. “Sappiamo benissimo che non avrebbe raggiunto la terza stella, questo potrebbe essere uno dei motivi secondo la mia idea. Sono scelte personali che vanno rispettate, è come ci si arriva. Ci sta, pure io ho fatto il politico, però quando il presidente Fini mi chiese di intraprendere la campagna elettorale con loro, per prima cosa chiamai il mio capo di Stato maggiore, poi lo dissi a mia moglie. Sono un soldato, così ci si comporta”.

“Vannacci – ha proseguito Paglia – è stato sospeso perché ha scritto un libro e non era autorizzato, con argomenti divisivi, di tutto rispetto per le sue idee ma non per le nostre. In 31 anni non ho mai visto una sospensione del genere”. Se Vannacci venisse eletto al Parlamento europeo, “per noi sarebbe una buona cosa. Non credo lui meriti di tornare a indossare l’uniforme. Ma lo ha detto anche Vannacci. Ora si sta facendo fare i conti per vedere se andare in pensione oppure no. Tutto legittimo, semplicemente noi che indossiamo uniforme dobbiamo prendere le distanze. Il nostro compito è spiegare agli italiani che non siamo Vannacci”.

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