In occasione della sagra, pubblichiamo l’omelia di don Giacomo Violi, parroco della Sacra Famiglia, nel decennale della salita al cielo del fondatore, don Angelo Gozzi

Un seme di coraggio

Il tema del “coraggio” ha attraversato il Campo famiglie della parrocchia a Pietralba come la nostra sagra. Un tema di cui sentivo il bisogno sia per me che per la nostra comunità. Coraggio come antidoto alle mille paure della vita: di crescere, di invecchiare, di cambiare, di ammalarsi, di morire. Paura del futuro, paura del figlio, paura per il figlio… paura di tutto e per tutto…  Coraggio come rimedio alla rassegnazione, contravveleno all’indifferenza. Coraggio di annunciare, di denunciare, di sognare…

Don Abbondio e l’alibi per non cambiare

Ci vuole coraggio davanti alle richieste della vita. “Certo il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, diceva don Abbondio al termine del colloquio con il Cardinale Borromeo. (I Promessi Sposi, cap. XXV). Alibi perfetto, don Abbondio vive ancora dentro e fuori della chiesa, anestetizzando il vangelo.  Come fare se uno il coraggio non ce l’ha? Gesù, nostro modello trovava il coraggio nella preghiera al Padre, in quella comunione che trasforma. Il coraggio cristiano è possibile, perché viene da fuori, puoi non averlo, ma puoi riceverlo.

Il coraggio del re Davide

Coraggio dunque e ne abbiamo tanto bisogno. Nel “Campo famiglie” abbiamo visto il coraggio di un peccatore canonizzato dal suo popolo: il re Davide.  Coraggio nella prova: Golia; coraggio di non vendicarsi e spezzare la catena del male: quando non uccide Saul…; coraggio di testimoniare in piazza e in casa: Mical; coraggio di tornare sui propri passi: il “miserere”.

La sagra del coraggio

In questi giorni di sagra ancora il coraggio di ricominciare: la penitenziale con le parole vibranti di don Stefano che diceva che l’unico vero nuovo inizio è il perdono “che è de-creazione del male”. Venerdì abbiamo portato la nostra madonnina in un prato e lì abbiamo celebrato come quando questa chiesa ancora non c’era chiedendo il coraggio della testimonianza.

Oggi nel ricordo di dieci anni della morte di don Angelo chiediamo al Signore il coraggio di fare memoria del bene ricevuto, ricordare gli insegnamenti, l’amore per questa comunità, per tutti e per ciascuno che don Angelo ha avuto fino alla fine. Il giorno del suo funerale dissi che se si grattiamo i muri di questa chiesa esce il suo sangue.

Penso che il Vangelo di oggi sia fantastico per costruire la comunità, perché in fondo è un vangelo di coraggio.

Il coraggio di guadagnare il fratello

Coraggio della correzione fraterna: prima di tutto chiamare e considerare fino in fondo colui e/o colei che abbiamo di fianco come fratello e sorella. Il fratello, se più grande, mi ha aiutato e devo ricordarlo, se più piccolo è da custodire e far crescere. Solo nella fraternità ci può essere la correzione. Se mi sento voluto bene, accolgo quello che dirai.

“Se tuo fratello ha peccato contro di te, riprendilo”: il verbo greco all’originale è molto ricco: “correggi”, “porta alla luce”, “esponi”, “convinci”, “correggi”… Poi Gesù si sofferma sulla modalità della correzione. Il come facciamo le cose dice se ci mettiamo amore o no. Correggere in modo progressivo, delicato, sincero, caritatevole, fermo, perché il fine è guadagnare il fratello. Per alcuni il guadagno è tutto: denaro, stima, potere. Per Gesù al primo posto c’è guadagnare il fratello. E per noi? Il peggio è quando non ti dico più niente: tu per me sei perso, non esisti. Coraggio della correzione fraterna. Correggere su cosa? Sui dieci comandamenti, ripresi dal comandamento dell’amore (seconda lettura di oggi), ricordando il celebre: “chi è senza peccato scagli per primo la pietra”, ma qui non c’è da scagliare, ma da costruire…

Il coraggio della preghiera

Uno dei drammi della chiesa di oggi è che le comunità cristiane non pregano più: c’ è un gran fare e discutere, lamentarsi o rassegnarsi… Gesù ha insegnato e chiesto altro: la preghiera al padre e il servizio al fratello. E’ il coraggio della preghiera. Dobbiamo pregare di più: insieme e nel nome del Signore. Il vangelo di oggi ci indica che la forza della preghiera viene dalla comunione: chiedere insieme. Penso alle tante difficoltà familiari. Chiedete insieme aiuto a Dio? Riuniti nel suo nome, pur con le tante ferite subite e inferte, chiedete nel nome del Signore!

Il coraggio di Dio

Oggi, guardando e celebriamo il coraggio di Dio che mettere nelle nostre mani l’evangelizzazione, il suo corpo e il suo sangue, chiediamo coraggio dei suoi sogni: di una comunità unita, capace di ripartire sempre prendendo il largo dell’evangelizzazione, una comunità capace di guadagnare il fratello. Una comunità capace di semi di coraggio, capace di sognare i sogni di Dio.

 

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