Ogni giorno nascono 120 mila nuovi blog. Tra questi, molto probabilmente, ci sarà almeno una nuova voce autorevole del nuovo giornalismo “by the people for the people”. Perché quelli che una volta erano solo consumatori di notizie oggi sono voci globali, spesso le uniche e dunque le più preziose, da luoghi del mondo poco coperti dalla stampa tradizionale. Soprattutto nei Paesi dove la censura è più forte.

Proprio per superare i controlli (informatici e non) che molti governi mettono in atto per bloccare i contenuti non “autorizzati” sul web, Reporters Without Borders pubblica il manuale Handbook for bloggers and cyber-dissidents. All’interno, suggerimenti efficaci su come diffondere e condividere informazioni in rete evitando la chiusura o l’oscuramento del sito, censure, ritorsioni, minacce fisiche e morali. In più, il manuale ribadisce quali siano le regole d’oro per fare di un blog semisconosciuto un punto di riferimento per cittadini e giornalisti globali.

Dal tunneling ai server proxy, dall’Ip modificato alle connessioni criptate: l’ Handbook for bloggers mette a disposizione degli utenti che cercano di eludere le restrizioni su internet tutte le conoscenze tecnologiche del caso. Per farne un uso efficace, non occorre avere soltanto competenze tecniche. I bloggers devono trovare anche dei contatti affidabili in Paesi non sottoposti alle limitazioni dell’informazione, dalla Svezia agli Stati Uniti.

Per ogni blogger è importante disporre di una mail protetta: in questo modo è possibile comunicare anonimamente utilizzando uno pseudonimo oppure criptando i propri messaggi, per assicurarsi una privacy reale. Inoltre, per bloggare in modo sicuro, si può ottenere un indirizzo Ip mascherato grazie a programmi come Tor o utilizzando server che fungono da interfaccia tra l’utente ed il provider per aggirare i controlli della censura.

Una, soprattutto, è la regola d’oro ed è anche la più elementare: si consiglia di postare sempre da luoghi pubblici come internet caffè o biblioteche molto frequentate, evitando di lasciare tracce “personalizzate” sul web.

Giovanni Naccarella, 27 gennaio 2012

Fonte: magzine.it

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