L’ondata di maltempo che ha colpito le regioni dell’Italia centro meridionale resterà scolpita nella memoria dei cittadini, soprattutto i più giovani che non ricordano eventi di tale portata.
La neve, pur non provocando gravissimi danni o situazioni drammatiche, ha trascinato le nostre città, i borghi più remoti e le campagne in una dimensione surreale.

Sin dai primi istanti le prefetture interessate dalle imponenti precipitazioni nevose hanno ritenuto indispensabile l’attivazione delle Forze armate e hanno tempestivamente richiesto il contributo dell’Esercito per collaborare con le autorità locali e con le organizzazioni di Protezione Civile.

I comandi delle Forze di Difesa, di Vittorio Veneto per il nord e di S.Giorgio a Cremano per il sud, hanno disposto l’impiego di unità operative dell’Esercito a partire dal 3 febbraio.
Grazie ai contributi di moltissimi reggimenti, principalmente del genio, sono stati creati dei raggruppamenti su base provinciale per coordinare le attività di concorso in diretto collegamento con le rispettive autorità prefettizie.

In particolare il reggimento genio ferrovieri ha coordinato le attività svolte nel territorio delle province di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini, Pesaro-Urbino, Ancona e Arezzo.
La task force “centro-nord” che ha operato durante questo intenso periodo è stata costituita su base reggimento genio ferrovieri, con un sostanziale contributo del 2° reggimento genio pontieri e con assetti specialistici provenienti dal 6° reggimento genio pionieri, dal reggimento addestrativo del comando genio, 2°, 3°, 8° e 10° reggimento genio guastatori, 7° reggimento alpini, e con elementi del 66° reggimento fanteria aeromobile, 121° reggimento artiglieria contraerei, 28° reggimento “Pavia”, 6° e 8° reggimento trasporti, 186° reggimento paracadutisti.

Nei momenti di massimo impegno sono stati schierati ed hanno operato contemporaneamente fino a 160 uomini e 90 automezzi speciali. L’alto livello di specializzazione e la professionalità dei militari hanno realmente fatto la differenza portando a compimento innumerevoli interventi, condotti in condizioni di emergenza e in perfetta sinergia con le squadre di soccorso della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, delle Forze dell’ordine e dei corpi armati dello Stato e delle numerose associazioni di volontari locali.

Attraverso una stretta collaborazione con i rappresentanti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, gli ufficiali di collegamento presso le prefetture hanno coordinato ogni singolo intervento impiegando al massimo delle loro potenzialità tutti gli assetti resi disponibili dai reparti. Di particolare rilievo le attività condotte con i BV 206, automezzi cingolati degli alpini, che hanno permesso di raggiungere facilmente le abitazioni rurali e portare assistenza molte famiglie isolate.

Grazie all’impiego del cestello elevabile, nei centri cittadini invece è stato possibile rimuovere le imponenti stalattiti di ghiaccio che dai cornicioni dei palazzi minacciavano l’incolumità dei pedoni. Le macchine operatrici del genio e gli autocarri ribaltabili infine sono stati fondamentali nello sgombero dell’impressionante quantità di neve accumulata lungo le principali vie di comunicazione.
Non va dimenticata la preziosa opera manuale compiuta anche dalle squadre di spalatori che hanno permesso di liberare gli accessi degli ospedali, degli edifici pubblici e delle scuole.

Ancora una volta i cittadini in uniforme hanno dato il loro importante e decisivo contributo per superare una situazione di crisi nazionale. L’Esercito italiano: una risorsa per il Paese.

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