Nel quartier generale del settore ovest di Unifil a Shama, si è tenuto il 25 aprile un workshop sulla gestione, pianificazione e coordinazione di eventi connotati come disastri naturali riferiti al territorio del Libano del sud, dove opera il contingente militare italiano. In particolare i rischi di interesse dell’incontro sono stati il terremoto, le alluvioni e lo tsunami.

Il workshop, moderato dall’autorità scientifica nazionale libanese in materia, il Consiglio nazionale per la ricerca scientifica – Cnrs – ha riguardato la necessità di acquisire l’adeguata consapevolezza su  modi e procedure da adottarsi in caso di calamità naturali e promuovere azioni concrete nel coordinamento e nella gestione di tali eventi, senza tralasciare gli aspetti della previsione e della prevenzione. Al tavolo dei relatori erano presenti i rappresentanti libanesi più autorevoli in materia.

Le Forze armate libanesi hanno attivato la loro cellula del Disaster risk reduce (Drr) mentre, per quanto riguarda istituzioni e organizzazioni, hanno preso parte la Croce Rossa libanese, la Difesa Civile e il ministero per l’alta educazione, incaricato della preparazione degli studenti in caso di terremoti e disastri naturali, rappresentato dal direttore generale Fadi Yarak. Le Nazioni Unite hanno preso parte con l’ufficio per la coordinazione dei residenti (Unrco) e quello per lo sviluppo di programmi (Undp).

Per parte italiana vi è stata la testimonianza della ventennale esperienza già maturata nel settore, tra cui il recente terremoto in Emilia Romagna, dal comandante Roberto Faccani, dirigente della Polizia municipale e Protezione civile della Bassa Romagna, che rappresenta un moderno modulo italiano di organizzazione in materia di gestione emergenze.

“Nel Libano del Sud la nostra attività è iniziata nel 2006 con le municipalità di Tiro e Bint Jubayl, in stretto coordinamento con Unifil e le varie brigate dell’Esercito che si sono succedute in 13 turni di sei mesi – ha detto Faccani, introducendo il tema a lui affidato – Inizialmente il nostro aiuto è stato finalizzato agli aiuti umanitari, al primo soccorso e a fornitura di mezzi ed attrezzature necessari a rimettere in piedi un sistema danneggiato dalla guerra. Sono state sei le missioni. Oggi giorno nella considerazione che la situazione sta migliorando, è opportuno rafforzare la collaborazione con le autorità locali pensando al futuro ed organizzando momenti di studio e di formazione congiunti”.

Il comandante Faccani ha poi illustrato il sistema italiano della protezione civile, focalizzando i vari livelli di competenza, con particolare riguardo a quello locale dove il sindaco, con le ultime innovazioni legislative, è considerato vera e propria autorità comunale di protezione civile

Un altro intervento di spessore scientifico è stato tenuto dal tenente Romeo Pomponio, del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) dei Carabinieri, comandante della polizia militare del contingente italiano, che ha illustrato il tema del riconoscimento delle vittime dei disastri.

Il comando del settore ovest di Unifil, su base brigata aeromobile “Friuli”, alla guida del generale di brigata Antonio Bettelli, ha attivamente contribuito nel pieno supporto a questa campagna di educazione sociale e norme comportamentali da adottarsi nei predetti eventi calamitosi, riassumendo, in un piccolo ma esplicativo poster da diramare alle scuole del sud del Libano, le principali norme “salvavita”, a supporto della robusta campagna informativa ed educativa condotta dalla Protezione civile locale.  È prevista la distribuzione di 500 poster.

“L’occasione dell’incontro crea le dovute premesse per riuscire ad armonizzare le sinergie – ha detto il generale Bettelli – fra le diverse organizzazioni internazionali, le agenzie e le autorità civili e militari presenti in Libano in grado di convergere tutte verso uno sforzo comune”.

Oltre al comandante Faccani e al tenente Pomponio hanno portato il loro contributo Rym Badran e Deeb Jaber, del ministero dell’alta Educazione, Hussein Fakih, capo della Difesa Civile regionale, Sarah Jaber, dell’unione delle 65 municipalità di Tiro, i colonnelli Joseph Aoun e Nabil Abdallah dell’Esercito libanese, Nabil Salhani, capo del dipartimento addestrativo dei Vigili del Fuoco e Kassem Chaalan, capo del settore sanitario della Croce Rossa libanese.

Di particolare rilievo gli interventi e i contributi del tenente colonnello Mario di Leva, capo cellula Cimic (Cooperazione civile-militare) del contingente italiano e di Agnese Spiazzi, coordinatrice della programma di analisi delle Nazioni Unite.

Il comandante Faccani, al termine dei lavori e prima di procedere alla donazione di equipaggiamenti alla Civil Defence di Tiro, ha auspicato il raggiungimento di una ottimale integrazione e collaborazione fra le varie strutture che si occupano di protezione civile ed ha promesso di ritornare per ulteriore iniziative di tipo formativo o addestrativo, come richiesto dalle autorità libanesi.

Redazione

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here