di Carmelo Abisso
Il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, ha salutato il 12 ottobre a Bologna i militari della brigata aeromobile “Friuli” in partenza per il Libano, dove assumerà la responsabilità del settore ovest di Unifil, nell’ambito dell’operazione “Leonte 13”, dando il cambio alla 132esima brigata corazzata “Ariete”.
Il generale Graziano, dopo aver rivolto un doveroso pensiero ai caduti e feriti in operazione, ha ringraziato le autorità civili intervenute, il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia, il presidente del consiglio comunale Simona Lembi, in rappresentanza del sindaco, il vice presidente della provincia Marco Venturi, la cui presenza, ha sottolineato, testimonia il forte legame tra le istituzioni e l’Esercito. Presenti alla cerimonia anche i generali di corpo d’armata Roberto Bernardini, comandante delle Forze operative terrestri e Danilo Errico, comandante del 1° Fod.
Già comandante della missione Unifil dal 2007 al 2010, il generale Graziano, rivolgendosi al generale Antonio Bettelli e a tutti gli uomini e donne della brigata aeromobile “Friuli” ha detto: ”Il ruolo che gioca il contingente italiano e tutta Unifil e’ di particolare importanza perche’ devono mantenere il cessate il fuoco, garantire la stabilita’ dell’area e indirettamente supportare in un momento molto critico il Libano in presenza di pressioni e tensioni che arrivano dall’esterno”, raccomandando un ”sapiente bilanciamento tra la fermezza e l’umanita”’.
Il generale Graziano ha poi consegnato la medaglia di bronzo al valore dell’Esercito al colonnello Fabrizio Salvatore Barone, comandante nel 2009 della task force dell’aviazione dell’Esercito, nell’ambito dell’operazione Isaf e al colonnello Giuseppe Potenza che ha comandato nel 2010 il gruppo di volo della task force “Fenice” in Afghanistan.
Sono circa 1100, attualmente, i militari italiani della Joint Task Force Lebanon. La componente di manovra – Italbatt – sarà garantita dal reggimento Savoia cavalleria di Grosseto rinforzato da personale del 66° reggimento aeromobile di Forlì. Il 6° reggimento di manovra di Pisa costituirà il gruppo supporto di aderenza. Aliquote del 2° reggimento genio pontieri di Piacenza e del 2° reggimento trasmissioni di Bolzano forniranno il supporto tecnico e uno squadrone del reggimento Piemonte cavalleria la riserva mobile di settore. La brigata italiana inquadra anche le forze di manovra fornite da altre nazioni come Ghana, Corea del Sud, Malesia, Irlanda e Finlandia.
L’operazione “Leonte 13” è la settima missione all’estero condotta della brigata aeromobile “Friuli” dopo Albania nel 1997, Bosnia nel 1998, Kosovo nel 2000, Iraq nel 2004, Afghanistan nel 2008 e Libano nel 2009.
L’INTERVENTO DEL COMANDANTE
…..”Come ne conviene in occasione del debutto di una missione, un comandante che abbia a cuore l’assolvimento del compito, nella mai assoluta prevedibilità degli eventi, altro non può fare che pronunciare umili parole di disponibilità verso una dimensione fatta di comportamenti non completamente dominabili. È dunque con questi sentimenti di rispetto verso la sfida del futuro, ma nella chiara consapevolezza della preparazione con cui siamo giunti a questo traguardo intermedio e con la conoscenza intima del senso di responsabilità che sempre anima il soldato italiano, che vorrei rivolgermi pubblicamente agli uomini e alle donne che a breve avrò l’onore di guidare in Libano. L’esortazione che vi rivolgo, cari soldati, è quella d’impegnarvi ad arricchire il vostro comportamento durante la missione che ci attende con l’equilibrata, spassionata e partecipe consapevolezza del ruolo che eserciterete. Vale a dire: con inflessibile rispetto per la gente che vi ospiterà, con viva curiosità per le sfumature di una dimensione culturale a noi estranea, mai dando per acquisita l’autorevolezza del mandato con cui opererete ma costruendo, ogni giorno, con delicata attenzione, l’accettazione della vostra presenza tra gli interlocutori locali, nell’immane responsabilità dell’uso eventuale della forza militare cui saremo legittimati. Pongo l’accento su queste prerogative poiché le considero irrinunciabili, seppur non sufficienti, per conseguire il successo della missione. La tensione che animerà il vostro agire deve pertanto sottendersi a questo progetto di rispetto poiché esso rappresenta la differenza tra l’azione di un professionista qualsiasi e quella di un soldato che sia autentico messaggero di un modello di stabilità e di pace. Parafrasando le parole che sono state pronunciate dall’ambasciatore Gabriele Checchia in occasione del recente seminario sul Libano svolto a favore degli ufficiali e dei sottufficiali destinati a ricoprire gli incarichi primari del prossimo contingente italiano, il Libano è un Paese messaggio di una possibile convivenza tra numerose diversità. In questa dimensione, sfuggevole alla nostra comprensione, saremo chiamati a muoverci, a interloquire, a osservare, a rappresentare una volontà di aiuto a sostegno di un delicatissimo percorso di stabilizzazione. Ben comprendete allora quanto sia impegnativo il compito che ci attende e come nell’esercizio della nostra azione la disponibilità verso il prossimo, nell’irrinunciabile fermezza del mandato rappresentato, sia il tratto principe da ricercare ogni giorno e ogni notte per i prossimi sei mesi”…..
LE ONOREFICENZE
E’ conferita, la medaglia di bronzo al valor dell’Esercito al colonnello Fabrizio Salvatore Barone con la seguente motivazione:
“Brillante comandante della task force dell’aviazione dell’Esercito durante l’operazione Isaf, in occasione di aspri scontri con gli insorti presso un posto di controllo, conduceva personalmente, con spiccato coraggio e singolare perizia, una rischiosa operazione. Atterrando all’interno della zona di contatto, faceva sbarcare un plotone aeromobile mettendo in sicurezza le unità della coalizione alleata. Successivamente, nonostante la violenta reazione avversaria, ripiegava il dispositivo esfiltrando l’unità intervenuta e il personale del posto controllo, concludendo con successo l’operazione. Ufficiale superiore di assoluto valore, contribuiva a dare lustro alla Forza armata e ad accrescerne il prestigio in ambito internazionale”. Mari Chaq (Afghanistan), 10 novembre 2009
E’ conferita, la medaglia di bronzo al valor dell’Esercito al colonnello Giuseppe Potenza con la seguente motivazione:
“Pilota di elicottero e comandante del gruppo di volo della task force “Fenice” nell’ambito dell’operazione Isaf, riceveva il compito di decollare per supportare un posto di controllo della polizia nazionale afgana sotto attacco degli insorti. Giunto sull’obiettivo, sebbene investito dal fuoco nemico, reagiva con spiccato coraggio e, dopo quasi un’ora di combattimento, neutralizzava la minaccia garantendo la tenuta della posizione. Chiarissimo esempio di comandante, contribuiva ad accrescere il prestigio dell’Esercito nel contesto internazionale”. Herat (Afghanistan), 25 marzo 2010.
Foto di Mauro Montaquila