di Carmelo Abisso

“Darsi coraggio è un obbligo per chi aspira a diventare comandante. Occorre coltivarlo come valore funzionale, il coraggio di essere coraggiosi”. Così Rosario Aiosa, generale di divisione dei Carabinieri, medaglia d’oro al valor militare e padrino del corso, ha dato il via il 15 marzo alla cerimonia nell’Accademia militare di Modena, dove gli allievi ufficiali del 194° corso “Coraggio” hanno prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica.

Presenti il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’armata Leonardo Gallitelli.

Con loro tutte le autorità locali, il sindaco Giorgio Pighi, il prefetto Benedetto Basile, il presidente della provincia Emilio Sabatini, l’arcivescovo Antonio Lanfranchi e il rettore Aldo Tomasi.

Il comandante dell’Accademia militare, generale di brigata Giuseppenicola Tota, dopo aver ricordato agli allievi ufficiali il profondo significato del giuramento, previsto dall’articolo 54 della Costituzione, si è rivolto ai numerosi familiari presenti: “Vogliamo essere, abbiamo il dovere di essere, testimoni ogni giorno dei valori che oggi chiediamo a questi giovani di abbracciare. Educatori con l’esempio piuttosto che con le parole, comandanti autorevoli per competenza e dignità, uomini e donne rispettabili per virtù, uomini e donne che percorrono il cammino della vita con coraggio, rettitudine e onore”.

“L’atto solenne di oggi rappresenta un altissimo onore e, insieme, un grande onere di cui dovete essere profondamente orgogliosi, ma anche pienamente consapevoliha detto il capo di stato maggiore dell’Esercito rivolto agli allievi – La parte più gratificante della vostra carriera militare si svolgerà presso i reggimenti e le brigate che costituiscono il centro di gravità e l’autentica ragion d’essere della forza armata. Brigate dell’Esercito destinate ad essere proiettate e impiegate nei teatri operativi di oggi e del futuro ed è per questo che su tale componente operativa sono state concentrate la maggior parte delle risorse disponibili”.

Il generale Graziano ha poi aggiunto: “nella situazione che stiamo attualmente vivendo, noi abbiamo un unico dovere: essere di esempio al Paese per coesione e disciplina. La forza dell’Esercito consiste nel poter contare su uomini e donne che sanno intravedere in ogni sfida un’opportunità evolutiva e un’occasione per migliorare sé stessi, la nostra Forza armata e l’intero Paese”.

Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Gallittelli, nel suo intervento ha ricordato “la gratuità del dare, propria di chi porta le stellette” e rivolgendosi agli allievi “sarete un riferimento per tutta la comunità nazionale, perchè a voi la gente guarda con fiducia e voi sapete esprimere la fiducia nel futuro”.

“Se è vero che i nostri figli sono le frecce che lanciamo verso il futuro – ha detto l’ammiraglio Binelli Mantelli, capo di stato maggiore della Difesa – questi giovani sono il più importante investimento che facciamo. Le Forze armate investono sui giovani e ai giovani affidano le loro fortune. Rinnovarsi e sapersi rinnovare è una scelta culturale, aperti al cambiamento”.

Ha concluso gli interventi il ministro Di Paola: “Oggi abbiamo una speranza in più. E la nostra speranza siete voi. So cosa provate…”I was once like you are now and I know that it’s no easy” (io ero una volta dove voi siete oggi e so che non è facile). Sono parole della canzone di Cat Stevens “Father and son” che continua “Look at me. I’m old, but I’m happy”. Anch’io sono felice, perché posso guardare al futuro con ottimismo. Voi rappresentate il nostro domani”. Nel finale, citando la poesia “If” di Rudyard Kipling, il ministro ha aggiunto: “Lo leggo nei vostri occhi che voi sarete vere donne e veri uomini, la nostra “meglio gioventù”. Gli italiani ne hanno bisogno”.

Al termine della cerimonia, l’ingegnere Alberto Mantovani ha ricevuto lo spadino dell’Accademia militare dal capocorso di reggimento Andrea Tognati ed è stato nominato “cadetto ad honorem”. L’imprenditore di Mirandola, titolare dell’omonima ditta, ha dimostrato di essere un “comandante sul campo” nell’emergenza terremoto dello scorso anno, simbolo della Bassa modenese che non si arrende alle avversità.

Sono 189 gli allievi ufficiali italiani del 194° corso “Coraggio”, di cui 24 donne. Oltre a questi, nove sono gli allievi provenienti dai Paesi stranieri: Afghanistan, Giordania, Armenia, Tailandia, Azerbaigian, Niger.

 

 

 

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