Formazione e studio per prepararsi, insieme con i Paesi amici e partner, alla sfida della sicurezza di fronte alla minaccia globale. Questo l’obiettivo indicato dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, intervenuto il 7 giugno a palazzo Salviati, sede del Centro alti studi per la Difesa (Casd), alla cerimonia di chiusura dell’anno accademico 2011/2012, 63^ sessione ordinaria e 11^ sessione speciale dell’Istituto alti studi per la Difesa (Iasd) e 14° corso dell’Istituto  superiore di stato maggiore interforze (Issmi).

Alla cerimonia hanno preso parte il capo di stato maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, il presidente del Casd, generale di squadra aerea Orazio Stefano Panato e numerose autorita’ civili, religiose e militari.

‘Le risorse per la formazione non devono essere toccate. Il Casd – ha sottolineato il ministro Di Paola – forma la classe dirigente militare. E il settore della formazione va salvaguardato. Il brain non si compra, si forma qui. Se c’e’ da tagliare, e c’e’ da farlo, non deve essere fatto nel settore della formazione. Su questo, anzi, si continuera’ ad investire”.

”L’obiettivo – ha spiegato ancora Di Paola – e’ creare una rete di formazione. E perseguire quella che in sede Nato e’ stata definita la ‘sicurezza cooperativa’, un progetto che prevede forze interoperabili e capaci di essere sostenute e connesse con i Paesi alleati e partner”.

”Il Casd – ha detto il generale Panato spiegando le attivita’ svolte a palazzo Salviati – serve a formare il valore aggiunto di una preparazione interforze. Formiamo una elite militare aperta e aggiornata, grazie anche alla collaborazione con le universita’ (Sapienza, Luiss, Roma tre e universita’ degli studi di Milano)”.

Nel suo intervento, il generale Abrate ha insistito sull’orientamento interforze dello strumento militare nel contesto della ‘human security’ perche’ nessun Paese puo’ pensare di operare da solo contro il carattere multidimensionale delle minacce alla sicurezza. “Cooperazione internazionale e sinergia con gli altri comparti dello Stato – ha rimarcato il capo di Stato maggiore della Difesa- permetteranno di avere uno strumento militare di qualità”.

”E’ compito di qualsiasi istituzione militare – ha aggiunto Abrate – investire risorse per la interoperabilita’ e la formazione”. Quanto ai futuri comandanti, che si formano al Casd, ”devono essere dotati di equilibrio e creativita’ ma soprattutto – ha concluso il capo di Stato maggiore della Difesa – capaci di doti umane, personalita’ e preparazione per guidare i propri uomini” a centrare gli obiettivi da perseguire.

Il Casd svolge un ruolo di primo piano nel campo della diplomazia militare. Nell’anno accademico in corso, i frequentatori Iasd e Issmi sono 249, tra i quali 25 civili e 45 stranieri proveninenti da 29 diversi Paesi amici ed alleati. Si tratta di ufficiali italiani e stranieri, dirigenti civili e professionisti pubblici e privati, provenienti da diversi ambiti della societa’ civile.

Redazione

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