Fanno parte della Missione d’addestramento Nato. L’Accademia irachena ora è autonoma

Mentre la vicenda degli istruttori internazionali delle forze anti-Gheddafi, e in particolare italiani, tiene ancora banco nelle ore della “caccia” al Colonnello, una notizia riporta all’attualità un’altra presenza d’istruttori della Penisola all’estero, in Iraq. Circa 60 militari italiani, agli ordini del generale di divisione Giovanni Armentani, sono ancora dislocati nella terra di Saddam Hussein nell’ambito della Nato Training Mission (Ntm-I), iniziata nel 2004 e della quale l’alto ufficiale proveniente dai bersaglieri è anche vice comandante.

Ora una tappa, significativa ma non certo l’ultima, della “devoluzione” ai locali degli istituti formativi iracheni.Una cerimonia ha sancito il passaggio di responsabilità nell’addestramento e nell’istruzione all’Accademia militare e alla Scuola di comando interforze ad Ar Rustamiyah, a circa 20 km a Sudest di Baghdad. Il generale Usa Michael Ferriter, a capo della missione Nato cui contribuiscono 13 Paesi dell’Alleanza oltre l’Ucraina, ha sottolineato che l’evento costituisce una pietra miliare nel processo di raggiungimento della piena autosufficienza e capacità d’impiego da parte delle forze di sicurezza irachene.

L’attività dei 180 istruttori della Ntm-I prosegue ora con l’Università della Difesa e altri progetti focalizzati a realizzare corsi più specifici o per sottufficiali, ancora accompagnati da attività di advising e mentoring, anche nei Paesi aderenti alla missione. All’Accademia militare si sono diplomati 2.500 cadetti sotto egida Nato mentre la Scuola di comando interforze ha certificato più di 400 ufficiali. Circa 400 militari dell’Alleanza si sono alternati ad Ar Rustamiyah e hanno preparato più di 230 istruttori e personale di staff iracheno. Ingenti anche gli investimenti nelle infrastrutture

«La componente italiana – spiega il generale Armentani – presenta un forte nucleo di carabinieri, circa 40 uomini, la cui attività è sempre stata molto apprezzata: in questi anni abbiamo fornito l’istruzione di base a ben 9mila poliziotti della Federal Police e più recentemente anche della Oil Police, che sorveglia gli impianti petroliferi. Ora Baghdad ci ha informati che vorrebbe “plasmare” la sua forza di sicurezza sul modello della nostra “Benemerita” e incrementare la cooperazione in campo navale».

La vita del piccolo contingente nazionale, come quella degli altri gruppi della Ntm-I, è scandita dalle lezioni, dalle visite alle istituzioni formative e dalle esigenze di sicurezza. «Anche se preparati all’autodifesa – sottolinea l’ufficiale dei “fanti piumati” – ci muoviamo sempre sotto scorta: l’incolumità è una delle priorità ma questo non ci impedisce di risultare efficaci. Conforta specie l’atteggiamento dei nostri partner iracheni: dimostrano sempre piena disponibilità e sono consapevoli e grati per i corsi e le opportunità d’istruzione all’estero che offriamo».

Pier Paolo Garofalo, 28 agosto 2011

Fonte: Il Piccolo

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