Signor ministro della Difesa, signor capo di stato maggiore della Difesa, signori sottosegretari, autorità, gentili signore e signori, ufficiali, sottufficiali, graduati, allievi, soldati, carabinieri della polizia militare e personale civile dell’esercito italiano.

In questo particolare momento, in cui mi accingo ad assumere la carica di capo di stato maggiore dell’Esercito, nel mio animo si alternano sentimenti forti.

Sono, innanzitutto, sentimenti di gratitudine nei confronti del signor Presidente della Repubblica – capo supremo delle Forze armate, a cui rinnovo il mio deferente ossequio – e dell’autorita’ di governo pro-tempore, che hanno voluto accordarmi la loro fiducia nel conferirmi questo alto incarico. Il mio ringraziamento quindi all’onorevole La Russa che, circa due anni orsono, mi ha scelto quale suo capo di gabinetto e, successivamente, mi ha proposto per assumere l’incarico di vertice dell’Esercito. Grazie per essere qui oggi.

Ringrazio il ministro della Difesa, ammiraglio Di Paola, che ho avuto il privilegio di servire in precedenti esperienze professionali, per avermi confermato nell’assegnazione e, soprattutto, per la sua stima di cui mi ha sempre onorato e per la sua vicinanza in un momento cosi’ importante della mia vita di uomo e di soldato. Sono poi sentimenti di sincera emozione quelli con cui porgo il mio riverente omaggio alla bandiera di guerra dell’Esercito e, idealmente, a tutte le bandiere e gli stendardi dei reggimenti e delle unita’ della Forza armata.

Sono, poi, sentimenti di commozione, nel volgere il mio pensiero ai nostri caduti, quegli eroi silenti che, in guerra e in pace, in operazioni e in addestramento, hanno onorato il giuramento di fedelta’ fino all’estremo sacrificio, offrendo mirabili esempi di dedizione, dignità ed onore. Esprimo altresi’ la mia piu’ profonda vicinanza a tutti i nostri soldati che, nell’assolvimento dei loro compiti, hanno riportato ferite o menomazioni. a loro, impegnati in una difficile battaglia, l’affetto e il supporto di tutto l’Esercito!

Sono, poi, sentimenti di riconoscenza verso le associazioni combattentistiche e d’arma, per la tenacia con cui custodiscono i valori spirituali e le tradizioni della Forza armata, nonché verso la rappresentanza militare, con la quale sono certo di poter instaurare un dialogo puntuale ed efficace per promuovere gli interessi e il benessere del nostro personale.

Sono infine sentimenti di autentica gratitudine a mia moglie Marisa, che mi ha accompagnato in tutta la mia carriera militare, condividendone ogni singolo momento ed emozione – triste, ma molto piu’ spesso felice. Il destino e’ stato molto generoso con me: non potevo essere piu’ fortunato nel trovare la compagna della mia vita.

Certo di interpretare i sentimenti di tutti, rivolgo ora il comune pensiero e la gratitudine ai nostri soldati, uomini e donne che, in questo momento, sono impiegati in operazioni in Patria e fuori dai confini nazionali. Essi contribuiscono a garantire la pace e la sicurezza nazionale ed internazionale, concorrendo in maniera significativa al prestigio dell’Italia e all’affermazione di quei valori e principi su cui si fondano le nostre Forze armate e la nostra nazione.

Il mio sentito ringraziamento al mio predecessore ed amico, Generale Valotto – che lascia il servizio attivo dopo una lunga ed esaltante carriera – per la professionalità, la passione e la tenacia con le quali ha guidato l’Esercito in un momento così delicato per il paese e per tutta l’Europa.

A lui sono legato da una conoscenza di lunga data che risale ai tempi dell’Accademia, quando allievo ufficiale vedevo nel tenente Valotto un esempio da seguire per la mia vita militare.
Gli straordinari risultati che la Forza armata ha saputo conseguire sotto la sua lungimirante direzione hanno accresciuto la vicinanza e l’affetto dell’Italia verso i suoi soldati nonché l’apprezzamento e la stima della comunità internazionale. Grazie Beppe! Grazie da tutti noi!

Donne e uomini dell’Esercito viviamo in un’epoca di grande complessità e dinamismo, stretti in una crisi economica senza precedenti per intensità e durata. Contestualmente, gli scenari internazionali si caricano di vecchie e nuove tensioni, che contribuiscono ad esacerbare l’instabilità internazionale. Saremo certamente chiamati a dover proseguire il nostro operato su percorsi difficili, che a tratti potranno diventare anche impervi, e non ci sarà concessa la possibilità di pause o di esitazioni.

Diventa sempre più stringente l’esigenza di un profondo processo di revisione e riorganizzazione della Forza armata, per renderla ancora più rispondente alle odierne esigenze operative e, nel contempo, ai vincoli finanziari. L’Esercito ha già attraversato fasi di riorganizzazione: alcune per far fronte alle evoluzioni degli scenari, altre per superare momenti di sfavorevole congiuntura economica. Abbiamo sempre saputo superare con successo questi momenti. E’ la nostra forza: il mestiere delle armi insegna ad essere flessibili, a sapersi adattare, a confrontarsi con gli imprevisti. e anche questa volta non saremo da meno!

Oggi, nel momento in cui siamo chiamati a confrontarci con significativi tagli al bilancio, pur tenendo sempre presente che abbiamo il dovere morale di continuare a garantire alti livelli di sicurezza e protezione per il nostro personale impiegato in operazioni, dobbiamo confrontarci con una revisione strutturale, a connotazione riduttiva, ma rimanendo sempre pienamente capace di assolvere i compiti assegnati.

Sono certo che questa riorganizzazione costituirà un’opportunità, io credo, irripetibile di razionalizzazione, che consentirà alla Forza armata di snellirsi e, al tempo stesso, di divenire uno strumento militare più moderno e ancora più efficace, eliminando ogni ridondanza e ricercando la massima ottimizzazione possibile in ogni componente, operativa, logistica, di formazione o territoriale.

Ottimizzazione, che deve passare attraverso la ricerca e la condivisione di ogni sinergia a livello interforze e internazionale in seno all’Europa e all’Alleanza atlantica. E’ un appuntamento al quale dedicare le nostre migliori energie, che vogliamo vivere da protagonisti, e a cui – ne sono convinto – l’autorità politica non lesinerà il suo sostegno, nei termini più opportuni, in misura adeguata al livello di ambizione del paese. Si tratta – ne sono consapevole – di obiettivi impegnativi ed ambiziosi, ma che riusciremo a cogliere perché potremo fare affidamento sul partecipe consenso e sul fermo impegno di ogni militare, di qualsiasi grado, arma e specialità.

Per quanto mi riguarda – ed e’ un impegno programmatico che assumo di fronte alla bandiera dell’Esercito italiano – ad ognuno degli uomini e delle donne della Forza armata sarà rivolta la mia più scrupolosa attenzione, per esaltarne l’orgoglio di appartenenza, per assicurare loro gli strumenti più idonei all’assolvimento dei compiti e per migliorarne la qualità della vita, attenuando – per quanto sara’ possibile – quei disagi che la nostra professione inevitabilmente comporta.

E mi accingo a concludere rivolgendomi a tutti voi, alle vostre famiglie ed alle nostre famiglie, che condividono ogni giorno, con genuino orgoglio, le gioie, i sacrifici e gli ideali del nostro peculiare impegno. A tutti giunga il mio più sincero ed affettuoso augurio affinchè possiate trarre, dal vostro servire, le più belle soddisfazioni e possiate vedere realizzata ogni vostra legittima aspirazione nell’interesse supremo del paese.
Viva le Forze armate!
Viva l’Esercito italiano!
Viva l’Italia!

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