Convegno a Cento

Informazione e disinformazione nei conflitti bellici contemporanei, un tema di ampio respiro quello che è stato materia del dibattito svolto sabato 1° ottobre a Cento, nel palazzo del Governatore, su iniziativa dell’associazione Olindo Malagodi. La presidente, Fulvia Sisti, ha moderato l’incontro.

Ospiti del convegno sono stati il giornalista Gianandrea Gaiani, il generale Carmelo Abisso, Andrea Angeli, monsignor Salvatore Baviera e Marco Guidi, inviato speciale. Il convegno è stato realizzato assieme alla Pro Loco ed al Comune, con il sindaco Piero Lodi che ha portato il saluto della città.

Andrea Angeli, inviato dell’Onu, si è soffermato sulla situazione del Kosovo, in particolare di Mitrovica, in cui sono più forti le tensioni fra kosovari e serbi dopo la proclamazione dell’indipendenza del Kosovo. Gli stati dell’Unione Europea e dell’Onu si sono divisi fra loro per il Kosovo indipendente.

Con i relatori che hanno posto l’accento su internet, spiegando che non è una fonte primaria, Gianandrea Gaiani ha parlato dell’impegno italiano a bombardare la Libia con una spesa di 60 milioni di euro ed ha ricordato il Johnson Act negli anni venti del novecento, che vieta agli Usa di sostenere gli stati a rischio default.

Il generale Carmelo Abisso ha parlato della missione italiana in Libano del 2006: l’Italia ha partecipato alla missione di pace con 2500 uomini, ora ridotti a 1700. La missione mira a guadagnare la fiducia della popolazione ed a costruire infrastrutture.

Marco Guidi ha detto che l’Irak attualmente è diviso fra i curdi che stanno espellendo dal nord turcomanni ed arabi, sunniti al centro e sciiti al sud attorno a Bassora; Bagdad è invece tutta frazionata. In Irak gli oratori hanno ricordato come dopo il rapimento di Giuliana Sgrena, il governo Berlusconi avesse “consigliato” il rimpatrio di tutti i giornalisti.

Monsignor Baviera ha cercato di rappresentare le speranze di un mondo senza guerra con l’esempio del filosofo Kant, l’azione non violenta di Gandhi e di Martin Luther King; il sacerdote ha poi rammentato come una guerra per legittima difesa contro una aggressione, sia giusta.

Marco Taddia, 5 ottobre 2011

Fonte: La Nuova Ferrara            

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