Gli alpini delle sezioni dell’Ana, i gonfaloni della regione Emilia Romagna, della provincia e del comune di Piacenza, hanno sfilato il 12 maggio per le vie del centro della primogenita, alla presenza del ministro della Difesa Mario Mauro, del vice presidente del Senato Valeria Fedeli, del capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e del capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano. In apertura della sfilata la bandiera di guerra del 1° reggimento artiglieria da montagna, da poco rientrato dall’Afghanistan, un reparto alpino di formazione dell’Esercito e due fanfare.

Per l’occasione, nell’arena Daturi di Piacenza, è stata anche allestita dal comando truppe alpine dell’Esercito la cittadella alpina dove assieme al capo di stato maggiore dell’Esercito, si sono ritrovati i reduci della missione in Mozambico (1993) di cui quest’anno ricorre il ventennale.

Il generale Graziano, all’epoca comandante del battaglione “Susa”, schierato in Mozambico nell’ambito della missione di pace Albatros, dopo aver ringraziato il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, le autorità locali e il presidente dell’Ana, Corrado Perona, a cui ha espresso “riconoscenza per la preziosa opera nel tramandare i tipici valori alpini alle nuove generazioni”, ha ricordato il tenente Fabio Montagna e il sergente maggiore Salvatore Stabili, caduti in Mozambico il 25 novembre 1993 e ha rivolto un doveroso pensiero a tutti i caduti e ai feriti in operazione.

Rivolgendosi poi agli alpini schierati nell’arena Daturi, il generale Graziano ha ricordato quell’esperienza vissuta, in prima persona, da comandante, in Mozambico, riportando alla memoria gli episodi e le esperienze di quella missione che è stata “una delle più esaltanti e significative sotto il profilo umano e professionale”.

Il contributo italiano alla missione Albatros, in Mozambico, ha visto impegnati, nella prima fase, circa 1.030 militari della brigata alpina “Taurinense”, la maggior parte dei quali svolgevano il servizio di leva, a cui hanno dato il cambio le unità della brigata alpina “Julia”.

Il generale Graziano ha sottolineato come la presenza attiva dell’Esercito, all’adunata nazionale degli alpini, “rafforza ancora di più i vincoli di fratellanza tra i militari in servizio e in congedo, improntati all’adempimento del comune dovere verso il Paese. Non è dunque un caso, se in momenti di particolare difficoltà, le unità alpine, palestra militare e di vita, si trovano in prima linea su tutti i principali scenari operativi a dimostrazione della validità, dell’attualità e della vitalità della tradizione alpina”.

Tra le rappresentanze estere anche alcuni reparti di truppe da montagna di Francia e Spagna. Tra queste anche gli chasseurs des alpes francesi che insieme agli alpini della brigata “Taurinense” danno vita alla brigata italo – francese.

Gli alpini, specialità dell’arma di fanteria dell’Esercito, si sono formati nel 1872 e sono, pertanto, il più antico corpo di fanteria da montagna del mondo. Sono due le grandi unità alpine che l’Esercito annovera fra le sue fila, la brigata “Julia” e la brigata “Taurinense” che si sono, di recente, avvicendate nel teatro afghano.L’appuntamento con l’Associazione nazionale alpini è rinnovato, il prossimo anno, a Pordenone.

Redazione

 

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