18 giugno 2013. “La transizione in Afghanistan è ormai entrata nella quinta fase, si concluderà nel luglio del prossimo anno, molti gli obiettivi ancora da raggiungere ma anche i passi in avanti fatti dal Paese mediorientale”.

Così Filippo Alessi della Direzione generale cooperazione allo sviluppo del ministero degli Esteri intervenuto al ciclo di conferenze organizzate nell’ambito dell’esercitazione “Sandalyon 2013”, che si sta svolgendo a Tempio Pausania (OT). Esercitazione che vede la Brigata “Sassari” e organizzazioni internazionali impegnate nella simulazione di situazioni di emergenza tipiche dei teatri operativi all’estero. Con i suoi circa 33 milioni di abitanti (non esiste un censimento) l’Afghanistan è un paese ricco di risorse naturali ma dove mancano le strutture per poterle sfruttare.

“Molto di quello che si sta facendo in Afghanistan è frutto di aiuti internazionali e di accordi bilaterali, come quello che il presidente Karzai ha firmato con l’Italia nel gennaio dello scorso anno. Ma anche il governo ha di recente chiesto un prestito. Oggi, in città come Herat, il 30% degli studenti universitari è fatto di donne, esiste una quota rosa in Parlamento, c’è finalmente una legge che tutela le donne da ogni forma di violenza, e vengono creati centri che accolgono quelle in difficoltà, con i propri figli. E poi sono state costruite strutture che garantiscono un’assistenza sanitaria minima, scuole, infrastrutture idriche. Si sta lavorando per mettere in piedi una rete stradale efficiente, sono stati stanziati fondi affinché entro la fine del periodo di transizione sia utilizzabile il ristrutturato terminal civile dell’aeroporto di Herat, è stata creata un’autorità per l’aviazione che dovrà certificare i quattro aeroporti internazionali del Paese. La presenza occidentale in Afghanistan non è solo militare ma a sostegno dello sviluppo sociale e favore della popolazione”, ha concluso Alessi.

“E’ la conferma che la transizione non è solo una questione di sicurezza ma va formata anche la capacità di gestire risorse e attività – ha commentato il comandante della brigata “Sassari”, generale Manlio Scopigno – se non si investe anche su queste cose tutti gli altri sforzi vengono dimensionati”.

Dei diritti dell’infanzia ha parlato Eleonora Baltolu dell’Unicef: “Una delle cose più difficili ancora oggi in Afghanistani per una donna è partorire. Così come ancora troppi bambini muoiono per quelle che in occidente non possono neanche essere classificate come malattie, una su tutte la dissenteria”.

E’ iniziata ieri, per la prima volta a Tempio Pausania (Ot), un’esercitazione di pianificazione in uno scenario di risposta alle crisi con la partecipazione anche di organizzazioni internazionali (Io), governative (Go) e non governative (Ngo) – simulando, tra le altre cose, situazioni di emergenza tipiche dei teatri operativi – in vista di possibili futuri impegni della brigata “Sassari” all’estero.

E’ stato allestito un campo che simula la base del comando del contingente italiano a Herat, Camp Arena. Per cinque giorni, fino al 21 giugno, saranno create delle situazioni di crisi, ispirate al massimo realismo, che vedranno tutti i partecipanti lavorare insieme per superare lo stato d’emergenza.

Scopo dell’esercitazione, denominata “Sandalyon 2013”, è quello di addestrare la brigata “Sassari” e, soprattutto, di offrire alle varie organizzazioni civili (molte delle quali presenti all’estero) la possibilità di trovarsi di fronte a problematiche riscontrabili in uno scenario operativo ed affrontarle insieme alla componente militare, responsabile delle operazioni fuori area.

All’esercitazione prenderanno parte i rappresentanti del ministero degli Esteri (Direzione generale cooperazione allo sviluppo), Unhcr (Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite), Unicef, Croce Rossa italiana, Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa, Protezione civile, Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) a cui appartiene Barbara De Anna, la funzionaria italiana rimasta ferita lo scorso maggio a Kabul in un attentato, Smom (Sovrano militare ordine di Malta), Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta), Icepint (Istituto per la cooperazione economica e politica internazionale), Perigeo Lazio (associazione di volontariato che opera in zone di emergenza) e Abinsula (azienda specializzata in servizi di ingegneria e sicurezza informatica).

Nel corso dell’esercitazione alcuni rappresentanti delle organizzazioni internazionali terranno conferenze sul diritto internazionale umanitario, la cooperazione civile e militare ed la sicurezza elettronica.

Redazione

 

 

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