di Carmelo Abisso

Cambio al comando della brigata paracadutisti “Folgore”. Davanti ai reparti schierati nella caserma “Gamerra” di Pisa, il generale di brigata Massimo Mingiardi ha passato le consegne al colonnello Lorenzo D’Addario alla presenza del comandante delle forze operative di difesa di Vittorio Veneto (1° Fod) generale di corpo d’armata Giovan Battista Borrini.

La cerimonia si e’ svolta il 22 marzo, presenti numerose autorità civili e militari. La bandiera d’ istituto del Centro addestramento paracadutismo (Capar) era schierata con il reggimento di formazione costituito dalle unita’ dipendenti della Folgore, accompagnato dalle note della banda musicale della brigata paracadutisti. Fra i ranghi anche il “leone” della Folgore Santo Pelliccia, classe 1923, veterano della battaglia di El Alamein.

“Oggi si chiude per me l’esperienza più esaltante, il coronamento di un sogno, il comando della Folgore” ha detto il generale Mingiardi all’inizio del suo intervento. Ha poi spiegato la scelta di Pisa per la cerimonia di avvicendamento del comando con un duplice motivo. Il contenimento dei costi, dettato dalla spending review in un momento di seria crisi economica, organizzando la cerimonia in forma ridotta al Capar, a cui appartengono la bandiera d’istituto, la banda e una consistente parte degli uomini schierati. “Ma anche per sottolineare il valore e l’importanza di questo Centro che sempre di più deve divenire il centro di eccellenza dei paracadutisti militari italiani”. Dove nascerà e si svilupperà l’incremento delle capacità della brigata paracadutisti, il potenziamento della Folgore deciso dalle superiori autorità. “Dal luglio prossimo la Folgore cambierà la sua consistenza organica, in modo significativo – ha aggiunto Mingiardi – Due reggimenti lasceranno la brigata (nda, il 9° reggimento “Col Moschin” e il reggimento acquisizione obiettivi) per passare alle dipendenze di un costituendo comando per le forze speciali che, e non è un caso, avrà le sue origini proprio qui, alla caserma Gamerra. Ma ciò non vuol dire che la Folgore diminuirà i propri ranghi anzi, proprio in linea con il progetto di potenziamento, li aumenterà. La brigata si arricchirà di tre nuovi reparti: il reggimento “Savoia Cavalleria” con sede a Grosseto, il 185° reggimento artiglieria paracadutisti con sede a Bracciano e il 6° reggimento di manovra con sede qui a Pisa. E’ una grande, importantissima e decisiva sfida che sono convinto tutti noi paracadutisti sapremo accogliere ed affrontare a viso aperto”.

Il comandante del 1° Fod, generale Borrini, nel suo intervento, ha ricordato le caratteristiche della grande unità paracadutisti: “la Folgore è una realtà, peculiare e complessa, il cui senso di appartenenza e spirito di corpo sono preziosi per il Paese. Sempre presente in tutti i teatri operativi in cui l’Esercito italiano è stato chiamato ad operare. I 25 caduti in operazioni e numerosi feriti sono la testimonianza più concreta di questo impegno”.

La cerimonia si è conclusa con due eventi particolarmente significativi. Il tenente colonnello Gianfranco Paglia ha donato la sua medaglia d’oro al valor militare al museo dei paracadutisti, nella stessa caserma “Gamerra”. Paglia è stato insignito della più alta decorazione al valor militare per il suo valoroso comportamento durante la battaglia del 2 luglio 1993 a Mogadiscio (Somalia), durante la quale rimase gravemente ferito.

Il generale Borrini ha conferito il distintivo del Ruolo d’Onore al tenente colonnello Alessandro Albamonte. L’ufficiale superiore, allora capo di stato maggiore della brigata paracadutisti, è rimasto gravemente ferito a causa di un vile pacco esplosivo il 31 marzo 2011. Il fatto è avvenuto all’interno della caserma Ruspoli, sede del comando brigata paracadutisti “Folgore” di Livorno, quando aprendo un plico a lui indirizzato, Albamonte è stato investito da una deflagrazione che gli ha procurato gravi lesioni al volto ed alle mani. Due episodi simili sono avvenuti lo stesso giorno in Svizzera e Grecia, avvalorando la pista dell’anarcoinsurrezionalismo.

Il comandante cedente, generale di brigata Massimo Mingiardi, è destinato a ricoprire l’incarico di vice comandante della Scuola di fanteria a Cesano (Roma).

Il nuovo comandante, colonnello Lorenzo D’Addario, 48 anni, è nato a Firenze ed ha frequentato la Scuola militare Nunziatella di Napoli, il 165° corso dell’Accademia militare di Modena e la Scuola di applicazione  di Torino che lascia come tenente dei paracadutisti. Nel gennaio 1988 giunge al 5° battaglione paracadutisti “El Alamein” in Siena ed assolve gli incarichi di comando di plotone e compagnia, partecipando alle operazioni Airone in Iraq, Vespri Siciliani a Palermo e Ibis in Somalia.

Nel 1997-1998 frequenta il corso di stato maggiore interforze presso il Joint service command and staff college a Bracknell (Uk) e dal 1998 al 2000 è ufficiale di scambio presso l’ufficio addestramento della 3^ Uk division a Bulford (Uk), con la quale, nel 1999, partecipa all’operazione Joint Guardian in Kosovo.

Nel 2003 torna a Siena come comandante del 5° battaglione paracadutisti “El Alamein” partecipando nel 2004 all’operazione Decisive Endeavour in Kosovo.

Nel 2004 assume l’incarico di capo sezione di stato maggiore presso l’ufficio del sottocapo  di stato maggiore della Difesa e dal 2005 al 2007 è poi capo sezione coordinamento dell’ufficio del comandante del Coi (Comando operativo di vertice interforze). Nel 2007 si trasferisce negli Stati Uniti, presso il comando Nato di Norfolk, per ricoprire l’incarico di executive assistant del deputy supreme allied commander trasformation, fino a settembre 2010.

Nel 2010 assume il comando del 186° reggimento paracadutisti “Folgore” in Siena, che dal febbraio al settembre 2011 si rischiera in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione Isaf, nei due distretti di Bakwa e Gulistan, provincia di Farah. Da febbraio 2012 presta servizio come vice capo dipartimento per la trasformazione terrestre dello stato maggiore dell’Esercito sino al marzo 2013. Sposato con Julia Clare Browning, hanno due figli, Elisabetta (1993) e Giovanni (1998).

 

 

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