Ascolti triplicati, quasi 2 milioni di spettatori, una crescita del 250% e il vanto di essere la terza rete nella fascia 20-20.30. Il tutto nel giro di un solo anno. E’ il ‘bottino’ conquistato da Enrico Mentana, insediatosi lo scorso 30 agosto alla conduzione del TgLa7.

“Se si trattasse di un compito a termine, dovrei esordire dicendo missione compiuta – commenta in conferenza stampa Mentana – tuttavia, anche se i risultati ottenuti sono molto performanti, non dobbiamo sentirci appagati: ci sono i margini per fare ancora di più”. L’obiettivo, per la stagione 2011-2012, è quello di incrementare il pubblico del notiziario, “in termini di 2/3/4 punti percentuali, avvicinandoci ai nostri competitor”. Senza mai “giocare facile”: “La nostra civetteria è quella di non ricorrere al trucchetto del game show come traino o alla scorciatoia dell’omologazione”, spiega. Nessuna concessione, inoltre, alle psicosi da delitti e cronaca nera: “Manteniamo il nostro taglio, fortemente identitario: ampio spazio alla politica e all’internazionale”.

Per raggiungere l’ambizioso obiettivo, Enrico Mentana auspica uno “sforzo anche da parte dell’azienda”, ricordando la scarsità di risorse tecniche a disposizione del tg. Nessuna critica alla precedente gestione di Antonello Piroso, di cui peraltro Mentana ha ereditato il team redazionale: “Il suo TgLa7 era concepito come un notiziario alternativo. Quando sono entrato a La 7 mi sono trovato in un particolare momento storico dove i due principali notiziari, a torto o a ragione, avevano perso appeal nel trattamento delle hard news. C’erano, insomma, le condizioni di mercato per pensare a un tg che fosse sia alternativo che concorrenziale”.

Una scommessa, stando ai dati di ascolto, più che vinta: il TgLa7 è passato da una media del 2,69% di share all’8,85% (+229%) e da un bacino di spettatori pari a 568mila agli attuali 1,989 milioni (+250%). Il record d’ascolto è stato registrato lo scorso 30 maggio: 3,1 milioni di spettatori, 13,7% di share. Negli ultimi dodici mesi il tg è stato inoltre visto, almeno una volta, da oltre 36,5 milioni di italiani, pari al 63,3% della popolazione. Particolarmente apprezzato nel Nord – Est e al Centro, dove supera l’11% di share. Quanto al profilo del pubblico, la caratteristica principe è la sua elevata scolarizzazione: il TgLa7 registra il 21,6% di share medio tra i laureati. Una percentuale superiore a quella degli altri tg. Preponderante la presenza degli adulti, ma è il segmento minori di 35 anni a crescere maggiormente (+300%).

“C’è la possibilità che il 2011 sia l’anno della maturità per La 7”, azzarda Mentana. Che rimpiange il mancato arruolamento di Michele Santoro: “Avrebbe fatto la differenza, non solo in termini di ascolto. Su questa vicenda ci sono andato a sbattere, rimanendo ferito dal fuoco amico, ma continuo a pensare che Santoro starebbe bene su una rete libera come La7”. Tra le novità in arrivo: settimana prossima il commento al film Silvio Forever e in autunno, una serata con Roberto Saviano (un assaggio che precede le otto concordate) e una ispirata al film Viva Zapatero di Sabina Guzzanti.

 

Francesca D’Angelo, 31 agosto 2011

Fonte: pubblicitaitalia.it

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