22 febbraio 2013. La missione della Nato in Afghanistan dopo il 2014 sara’ composta di ”8-12.000 uomini complessivamente tra americani e non”. Lo ha detto il ministro della Difesa afghano, Bismullah Mohammadi, in una conferenza stampa tenuta a Bruxelles dopo la conclusione della riunione dei ministri Nato allargata a tutti i paesi partecipanti alla missione Isaf.

 

Il segretario alla Difesa americano, Leon Panetta, non ha smentito l’indicazione, ricordando che gli Stati Uniti – al di la’ della partecipazione alla missione di addestramento e assistenza – manterranno nel paese una missione autonoma a fini di lotta al terrorismo.

Il segretario dell’Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, ha precisato che la missione post-2014 ”sara’ significativamente ridotta in dimensioni” rispetto a quella di combattimento e che ”avra’ un approccio regionale piu’ limitato””. A sua volta Panetta ha precisato che la presenza della nuova missione ”non sara’ solo a Kabul, ma anche nel nord, sud, est e ovest del paese”, dando il senso di una presenza che sara’ diffusa nel paese, ma non capillare come e’ l’attuale missione Isaf.

Panetta ha poi confermato che ”a partire dall’estate” comincera’ il ritiro delle truppe americane, attualmente composte da 60mila militari, che a novembre si ridurranno a 50mila e a febbraio 2014 saranno 34mila. Tale livello, ha specificato il ministro Usa, ”sara’ mantenuto anche durante le elezioni in Afghanistan”.

Fonte: ANSA

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