In merito alle notizie pubblicate da alcuni organi di stampa relative alla riarticolazione dell’orario di servizio e alla possibilità per il personale dell’Esercito di poter ridurre a soli quattro giorni a settimana l’attività lavorativa, si precisa che tale interpretazione è del tutto fuorviante e non coerente con le normative in vigore.
Nello specifico – si legge in una nota dello Stato Maggiore dell’Esercito – il Comandante di Corpo può, temporaneamente e in via eccezionale, variare il numero delle giornate lavorative, per l’intera unità organizzativa o per parte di essa, aumentandole a sei giorni o riducendole a quattro, in presenza di particolari condizioni operative, addestrative, logistiche o ambientali, garantendo comunque la continuità del servizio e la funzionalità dell’unità stessa.
Tale flessibilità è dettata dalla necessità che il personale dell’Esercito, nell’assolvimento dei compiti istituzionali, sempre più spesso è chiamato ad operare in ogni condizione ambientale, in Italia e all’estero, anche oltre il normale orario di servizio e per periodi continuativi per garantire la difesa e la salvaguardia della collettività, specialmente in situazioni di rischio ed emergenza.