Il Presidente della Repubblica commemora i Caduti dell’Esercito al Sacrario di Mignano Monte Lungo

​​​​​​Al Sacrario Militare di Mignano Monte Lungo, è stato celebrato oggi l’80° anniversario della storica Battaglia di Monte Lungo, combattuta nel secondo conflitto mondiale e per la quale la città fu insignita della medaglia d’oro al valor militare e della medaglia d’oro al merito civile.

​La cerimonia, resa quest’anno ancor più significativa dalla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha visto la partecipazione del sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti e del capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino.

​Alla celebrazione, che ha visto lo schieramento della Bandiera dell’8° reggimento bersaglieri e del disciolto 67° reggimento fanteria Legnano che combattè a Mignano Monte Lungo, hanno presenziato, oltre alle numerose autorità civili, militari e religiose, i labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma e i gonfaloni delle città di Bellona, Cassino e Mignano decorati di medaglia d’oro al valor militare.

​In occasione della celebrazione dell’80° anniversario della Battaglia di Mignano Monte Lungo, il capo di stato maggiore dell’Esercito ha voluto ricordare l’importanza di questa significativa ricorrenza per l’Esercito attraverso il seguente Ordine del Giorno : “Ufficiali, sottufficiali, graduati, volontari, carabinieri e dipendenti civili dell’Esercito: ottanta anni fa, a Monte Lungo, alle prime luci dell’alba, i soldati italiani del Primo Raggruppamento Motorizzato iniziavano l’attacco contro le forti posizioni tedesche a sbarramento della Valle del Liri. La battaglia di Mignano Monte Lungo rappresenta un momento fondante per la rinascita dell’Esercito Italiano e per ciò che siamo oggi: custodi dei valori della costituzione e baluardo della Repubblica e dei suoi cittadini. A soli tre mesi dai tragici fatti dell’8 settembre del 1943, l’Esercito Italiano tornava ad essere protagonista della storia patria, offrendo un contributo importantissimo lungo un percorso che lo avrebbe visto entrare vittorioso a Bologna il 21 aprile 1945. Tutto ciò fu reso possibile grazie all’assoluta e consapevole fedeltà alle istituzioni, da sempre preziosa guida di coloro che hanno giurato di servire in armi la Nazione. Quella fedeltà portò, infatti, centinaia di migliaia di ufficiali, sottufficiali e soldati, già all’alba del 9 settembre 1943 a scegliere senza esitazioni la via del dovere, offrendo la propria vita all’Italia, da Porta San Paolo a Cefalonia, da Monte Lungo, a Monte Marrone, a Filottrano, a Case Grizzano, sul torrente Senio, nei campi d’internamento nazisti, alle Fosse Ardeatine, sui monti dell’Appennino, nelle valli alpine ed in mille altri luoghi. Solo operando nel solenne rispetto della Costituzione e delle nostre istituzioni potremo onorare la memoria del sacrificio di coloro che da ottant’anni riposano nel Sacrario di Monte Lungo”.

​L’esempio e l’alto valore patriottico di quel sacrificio, unito a quello di tutti i Caduti per la Patria, rappresentano per le nuove generazioni di soldati un granitico riferimento per l’assolvimento dei molteplici compiti assegnati oggi all’Esercito, custode di valori e tradizioni e da sempre protagonista della storia del Paese.

Fonte: Esercito

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