4 novembre 2023 – Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

Provo una profonda emozione nel rivolgermi, in un giorno come questo, a Voi, donne e uomini in uniforme, che garantite la nostra sicurezza operando in ogni angolo del Paese e in numerose aree e zone, teatri e Paesi difficili del mondo. Un mondo sempre più “grande e terribile”, come dimostrano le tante, troppe, guerre in corso, ma in cui la presenza e la capacità di portare pace e sicurezza dei nostri militari – di terra, di cielo e di mare – è, sempre, ove possibile, fattore di stabilità, di ricomposizione dei conflitti, di costruzione di spazi, per creare il dialogo e perseguire la pace.

Come diceva, in un passo mirabile di un libro bellissimo, Le città invisibili, lo scrittore Italo Calvino, di cui sono ricorsi, da poco, i cento anni dalla nascita: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

Ebbene, questo fanno i nostri soldati, i nostri marinai, i nostri aviatori, i nostri carabinieri, le nostre forze di polizia: cercano caparbiamente di riconoscere, in mezzo all’Inferno, ciò che non lo è, e sanno dargli spazio.

Molto si è detto – e giustamente – sulla competenza, la passione e l’umanità con cui svolgete i vostri compiti: in primis salvaguardare il benessere degli italiani e contribuire alla difesa delle libertà. Da Ministro, ma soprattutto da cittadino, desidero unirmi all’apprezzamento emerso per il modo straordinario in cui interpretate questo ruolo. Apprezzamento che proviene da chiunque abbia avuto modo di lavorare e interagire con Voi.

In questa occasione, che celebra anche l’Unità Nazionale, vorrei soffermarmi, però, su un ulteriore aspetto: il valore di testimonianza dell’italianità che la vostra vita – così particolare – comporta.

Il Presidente Mattarella, in un messaggio del 4 Novembre di qualche anno fa, esortava gli uomini e le donne della Difesa a essere “sempre degni del giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica dinanzi alla Bandiera, suo emblema unitario più rappresentativo, in nome e per l’affermazione dei valori di pace, giustizia e libertà”.

A quelle parole aggiungo una mia profonda convinzione: “Che le Forze Armate nascono degne ed esprimono, tra i loro ranghi, le migliori qualità degli italiani. Anche quelle che, a volte sembrano mancare, e invece sono presenti e radicate, come la coesione ed il senso di un comune destino”.

Forze Armate e Unità d’Italia, Forze Armate e Storia dell’Italia unita, Forze Armate e Primo, Secondo, Terzo, Risorgimento, Forze Armate e Guerra di Liberazione Nazionale, Forze Armate e Repubblica, Forze Armate e Costituzione, Forze Armate e Democrazia, sono e restano un binomio inscindibile.

È un’unità oggi più viva che mai. Mi è capitato più volte, nell’esercizio delle mie funzioni di Ministro, di partecipare a eventi pubblici in cui la presenza delle Forze Armate richiamava un’ampia ed entusiasta partecipazione di cittadini. Negli occhi di questi nostri concittadini, ho visto trasparire spesso l’ammirazione, la fiducia, il sostegno che provano nei nostri confronti.

Questa fiducia diffusa è una responsabilità, una grande responsabilità, che richiede un esercizio delle proprie funzioni sobrio e rigoroso perché le Forze Armate rappresentano tutti e tutte e tutti e tutte devono sentirsi rappresentati. Non c’è onore più grande di questo.

Desidero rivolgere, poi, un pensiero commosso ai militari italiani Caduti per la Patria, in ogni luogo e in ogni tempo, esprimendo la mia solidarietà alle famiglie e a quanti si fanno carico, nobilmente, di coltivarne la memoria.

Rivolgo un pensiero altrettanto grato ai nostri Veterani, in servizio e in congedo, che portano sulla pelle i segni del loro attaccamento al dovere.

Non si può dimenticare. Non si deve. Perché, oltre la memoria, c’è solo smarrimento, vuoto, assenza d’identità e oltre l’identità non c’è che confusione, incertezza, insicurezza.

L’identità e il senso di unità che ne deriva sono strumenti irrinunciabili per affrontare un futuro che si annuncia carico di sfide minacciose. Le Forze Armate sono uno dei principali custodi di questi ideali.

Anche per questo, donne e uomini in uniforme, a Voi tutti esprimo la gratitudine della Nazione.

Viva le Forze Armate! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!

On. Guido Crosetto

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