Terzo giorno di missione in Libano per il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti che oggi, a Shama, nel quartier generale del settore ovest di Unifil, al comando del generale di brigata Roberto Vergori, ha incontrato i caschi blu italiani.

“Il Libano è il teatro operativo e di stabilità con il maggior numero di militari italiani schierati – ha detto Rauti – l’Italia, infatti, è la seconda per numero di personale impiegato delle 48 nazioni di Unifil, 17 sotto il comando del settore ovest a guida italiana”. Per Rauti, “il Libano è la chiave della stabilità del Medio oriente e del Mediterraneo allargato. Questa regione è un quadrante strategico per la pace e per gli equilibri geopolitici globali e l’Italia sente fortemente l’antico legame di amicizia e di collaborazione con la ‘Terra dei cedri’ e l’affinità di una comune identità mediterranea”.

Oggi più che mai – ha evidenziato il sottosegretario Rauti – la nostra presenza è necessaria. L’interposizione di Unifil è fondamentale come lo è la responsabilità di 53 chilometri della ‘blue line’, la linea della sicurezza. Il Libano sta attraversando una fase molto critica segnata dall’instabilità politica, dal caos istituzionale, dalla crisi economica e dalle conseguenze della pandemia. A queste emergenze, grazie alle sue Forze armate, l’Italia risponde anche con campagne di aiuti mirati e donazioni coordinate dagli assetti Cimic a favore delle fasce più deboli della comunità libanese”.

Nel suo intervento Rauti ha sottolineato che “le visite effettuate in questi giorni alle realtà locali che operano nel sociale, hanno restituito non solo un quadro di aiuti e donazioni organico ma anche il rapporto strettissimo dei contingenti italiani con la popolazione libanese. Il modello italiano di peace keeping si basa sulla solidarietà e sulla costruzione quotidiana di rapporti e relazioni con la popolazione e con le autorità locali, politiche e religiose”.

La delegazione italiana del sottosegretario Rauti, composta dall’arcivescovo di Salerno, Campagna e Acerno, monsignor Andrea Bellandi, e dal generale di divisione Domenico Ciotti, capo reparto supporto operativo del Comando operativo di vertice interforze, si è poi trasferita a Beirut per incontrare l’ambasciatrice d’Italia in Libano, Nicoletta Bombardiere e i militari della missione bilaterale italiana in Libano (Mibil).

“Mibil si inserisce tra le principali missioni dell’Italia a favore del Libano perché contribuisce a incrementare le capacità delle forze di sicurezza libanesi sviluppando programmi di addestramento e formazione”, ha detto Rauti, “Siete l’esempio più generoso dell’Italia che lavora per costruire pace, sicurezza e stabilità dove queste condizioni fondamentali sono minacciate”. Il sottosegretario Rauti ha poi visitato l’ospedale militare di Beirut dove operano i team sanitari militari italiani della Mibil. Nella giornata di ieri, nella capitale libanese, c’è stata una manifestazione di protesta per la crisi economica che ha sta mettendo in ginocchio il paese con condizioni di vita sempre più difficili. I dimostranti hanno tentato di assaltare la sede del governo.

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