Migliorare le procedure di comando e controllo (C2), con specifico riferimento alla condivisione delle informazioni e delle comunicazioni, in risposta ad un evento di tentativo di interdire la libertà di movimento Denial of freedom of movement (Dfom).

Sono questi i temi sui quali si è basata la Enhanced Combinex, attività addestrativa organizzata dalla cellula pianificazione e addestramento del Settore Ovest a guida italiana, presso la base UNP 2-45, sede del battaglione a guida irlandese, che ha visto coinvolti assetti che operano sul terreno e nella terza dimensione e le sale operative ai vari livelli decisionali.

In particolare, per il Settore Ovest sono stati impegnati la sala operativa di settore (Tactical operations centre, Toc), la riserva mobile di Settore (Sector mobile reserve Smr) a guida italiana fornita dal reggimento Genova Cavalleria (4°), la riserva mobile di battaglione (Battalion mobile reserve Bmr) ed un’ulteriore pattuglia del contingente ghanese.

Per il comando di Unifil hanno partecipato la sala operativa di Naqoura (Joint operations centre Joc), la riserva del comandante di Unifil (Force comander’s reserve Fcr) a guida francese, nonché l’assetto elicotteristico AB 212 di Italair, fornito dal 2° reggimento Aviazione dell’Esercito “Sirio” di Lamezia Terme.

Il momento addestrativo segue ed integra il seminario sul Dfom condotto nello scorso mese di aprile presso la base Millevoi di Shama, sede del contingente italiano, sviluppato a favore di tutte le unità dipendenti, voluto dal generale di brigata Massimiliano Stecca, comandante dei caschi blu del Settore Ovest.

Tale iniziativa punta a migliorare ed incrementare le capacità gestionali e di risposta ad eventuali episodi di tensione che potrebbero verificarsi nell’area di operazioni.

La piena libertà di movimento è un elemento fondamentale per permettere alle forze di Unifil di implementare la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite. Giornalmente infatti i caschi blu conducono attività di pattugliamento indipendente e congiunto con le Forze armate libanesi in tutta l’area di operazioni, attività incrementata ulteriormente nelle ultime settimane per evitare eventuali atti dimostrativi da parte di facinorosi.

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