Oggi Modena festeggia la sua Liberazione. Fu nel primo pomeriggio della domenica di 75 anni fa che dopo l’insurrezione popolare e l’intervento delle formazioni partigiane di Nonantola e Castelfranco – che portarono alla cacciata dalla città di Modena degli ultimi nazifascisti asserragliati all’interno dell’Accademia militare – che passò per via Emilia Centro il primo carro armato Sherman dell’esercito americano, proveniente da Bologna.

L’azione dei partigiani avvenne con il concorso, determinante, dell’esercito americano. I primi combatterono contro i tedeschi entro il perimetro dei viali cittadini difendendo gli impianti civili dalla distruzione e ottenendo la capitolazione del presidio del palazzo ducale, mentre i reparti della prima divisione corazzata statunitense eliminarono le retroguardie nemiche fuori porta e nelle frazioni.

Tra domenica 22 e lunedì 23 aprile, il territorio del comune di Modena venne liberato. Il prezzo in vite umane fu di 39 caduti fra i partigiani e oltre una decina fra i soldati americani. Alla fine della guerra in totale, nella sola Modena, furono 368 le vittime delle bombe, 199 le case completamente distrutte, 405 quelle danneggiate.

La ricorrenza del 75° anniversario della Liberazione della città di Modena anche per Unimore è stata occasione di riflessione sui valori trasmessi da tanti giovani studenti e docenti dell’ateneo che generosamente offrirono il proprio contributo al successo delle formazioni partigiane contro l’oppressione nazi-fascista.

A ricordo del sacrifico dei tanti universitari e professori che persero la vita in quegli anni oggi alle ore 10.30 è stata deposta nel cortile interno del Palazzo del Rettorato, alla presenza del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, del rettore Carlo Adolfo Porro e del presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, una corona davanti alla lapide (nella foto) in ricordo di Mario Allegretti, medaglia d’oro al valor militare.

Fondamentale fu in quegli anni tra il 1943-1945 il sostegno che l’allora Università di Modena seppe dare all’azione di quanti aderirono e combatterono per il prevalere degli ideali di libertà e di giustizia, tanto che il 15 febbraio 1962 il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi conferì con proprio Decreto all’Università di Modena la medaglia d’argento al valor civile: “Resisteva – recita il decreto di conferimento – impavidamente alle imposizioni del nemico invasore, efficacemente tutelando la dignità e incolumità del corpo docente e di numerosi studenti. Collaborava con intelligenza e indomito coraggio con le forze della Resistenza fino alla Liberazione della città”.

“Le circostanze – ha affermato il rettore Porro – non consentono di celebrare con la consueta partecipazione questa data di 75 anni fa, quando Modena e tante nostre città grandi e piccole si liberarono dall’oppressione di chi per decenni aveva seminato odio e barbarie. Gli ideali che spinsero tanti giovani studenti del nostro ateneo, e molti loro docenti, ad unirsi alle formazioni partigiane e ad organizzare la resistenza sono ancora oggi iscritti nella azione che l’Università di Modena e Reggio Emilia porta avanti per formare le giovani generazioni”.

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