Il governatore siciliano s’è stufato di leggere, nella sua rassegna stampa, notizie negative. Allora ha preso provvedimenti

“Diminuire le notizie sul cattivo tempo”. La velina emanata dal Minculpop il 1° giugno 1939, raccolta con altre stupefacenti direttive nel libro Le veline del Duce di Riccardo Cassero, sarebbe piaciuta a Raffaele Lombardo. Il governatore siciliano infatti, come ha rivelato Emanuele Lauria su la Repubblica di Palermo, s’è stufato di leggere nella rassegna stampa pagata dalla sua giunta tante news che danno dispiacere. Occhio non vede, cuore non duole.

La direttiva del coordinatore dell’ufficio stampa regionale Piero Messina merita di essere riletta: “La rassegna stampa da consegnare al presidente e da mettere in rete dovrà essere stringata. E non dovranno essere inseriti articoli, servizi o inchieste contrari alla linea editoriale dell’amministrazione regionale e del governo”. Un capolavoro. Che porta in allegato un’altra notizia straordinaria: i 21(ventuno!) giornalisti dell’ufficio stampa pagati con stipendi da redattore capo(redattore capo!) non fanno loro la rassegna: si limitano ad “asciugare” quella fornita da “Centonovepress”, che ha vinto un appalto per 153.000 euro l’anno.

Ma non meno divertente, si fa per dire, è l’indignazione del segretario regionale berlusconiano Giuseppe Castiglione: “Lombardo vuole trasformare l’ufficio stampa nella Pravda”. Parole sante. Se non succedesse la stessa cosa  dalle parti del Cavaliere. Un esempio? Prendiamo il 2 dicembre 2010: tutti i giornali traboccano delle rivelazioni di Wikileaks sulle lettere dell’ambasciatore Spogli che parla di Berlusconi “megafono di Putin” e dei sospetti americani sugli “affari” del Cavaliere.

Bene: la rassegna stampa del governo, tra decine e decine di titoli, ne riporta solo due che citano Putin. Ma sono quelli in cui Putin si sfoga contro l’America per le interferenze. In compenso c’è una pagina del quotidiano semiclandestino l’Avanti: “Wikileaks? Altro che bomba: è un petardo bagnato”. E le cattiverie dell’ambasciatore Spogli? Occhio non vede, cuore non duole.

Non meno istruttiva è infine la lettura del “mattinale” del Pdl. L’anno scorso Filippo Ceccarelli si prese la briga di elencare i titoli di una giornata tipo: “Gradimento Silvio, meglio di tutti”, “Il vero Caimano è Veltroni”, “Il modello Italia è vincente”, “Manovra: gli imprenditori applaudono”, “Manovra promossa a pieni voti”, “Una manovra da Paese forte”, “Dopo la manovra strada in discesa”, “Governo efficienza e consenso”. Bei tempi.

Gian Antonio Stella, 8 settembre 2011

Fonte: Sette

 

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