24 aprile 2013. “L’impiego della forza e delle armi non e’ sufficiente nelle moderne operazioni di pace. Per avere successo occorre operare in sinergia con un approccio integrato, soprattutto in contesti in cui il consenso della popolazione locale e’ determinante per garantire il raggiungimento degli obiettivi assegnati.

Saper ‘comunicare’ la propria missione, anche attraverso l’uso dei social media e dei new media e’ oggi fondamentale per un soldato che si trovi ad operare in qualsiasi parte del mondo”.

Lo ha detto il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, che ieri ha visitato a Pesaro il 28° reggimento ”Pavia”, unico reggimento dell’Esercito specializzato nella ‘Comunicazione Operativa’, le cosiddette ‘Psyops’ che vengono elaborate per le missioni operative all’estero. La visita del generale Graziano all’unita’ dell’Esercito si e’ svolta anche in funzione della riorganizzazione della forza armata che potrebbe vedere a breve il reggimento protagonista di una ulteriore fase di professionalizzazione e valorizzazione dei propri compiti. In particolare gia’ oggi, in ambito Unione Europea e Nato, il reggimento di Pesaro e’ considerato un’autentica eccellenza nel campo specialistico della comunicazione operativa.

Si tratta di una strategia sviluppata per ”comunicare in modo efficace, per creare, consolidare e incrementare il consenso della popolazione nei confronti dei militari impiegati in missione di pace all’estero. Lo scopo e’ quello di rendere piu’ veloce la creazione di un ambiente sicuro per la popolazione, limitando al massimo la disinformazione sui compiti svolti dai nostri soldati’‘.

Il 28° ”Pavia” ha nei suoi ranghi figure professionali apparentemente ‘atipiche’ per un’unita’ operativa dell’Esercito, come specialisti di internet, tipografi, operatori di ripresa e specialisti del montaggio video, oltre ad avere nelle sue disponibilita’ gli equipaggiamenti necessari ad allestire una radio per informare la popolazione con specialisti delle trasmissioni e della comunicazione radiofonica.

Le attivita’ svolte all’estero, in particolare in Afghanistan dove gli uomini e le donne del reggimento dell’Esercito sono impiegati da anni, sono la disseminazione di messaggi attraverso la comunicazione diretta (face to face), la diffusione di messaggi a mezzo altoparlanti, il lancio di volantini da bordo di elicotteri, la trasmissione di informazioni sulle Tv o alla radio. Tutto questo basandosi su una profonda ed attenta conoscenza della cultura locale e con una costante collaborazione con le autorita’ civili e religiose locali e con la popolazione.

Fonte: Adnkronos

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