8 novembre 2012. “La crisi economico-sociale che l’Europa sta attraversando potrebbe portare come positiva conseguenza una maggiore consapevolezza della necessita’ del processo comune europeo. Dopo lo sforzo dell’euro, quindi, il prossimo passo per un’Europa integrata e comune sara’ quello dell’Europa della sicurezza comune”.

 

A dirsene certo e’ il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che ha trattato dei temi della casa comune europea in un passaggio del suo discorso per l’apertura del nuovo anno accademico del Centro alti studi difesa (Casd), a Roma.

Un processo, questo, che potra’ avere un positivo alleato anche nella rielezione del presidente Usa Barack Obama. ”E’ noto che Obama – ha infatti detto Di Paola parlando con i giorrnalisti – ha spesso sollecitato e spinto l’Europa ad accrescere la sua dimensione non solo economica ma anche politica e, dunque, della sicurezza per fare piu’ forte il rapporto con la Nato”.

La realta’ di una nuova ”Europa della Difesa” secondo il ministro, non e’, quindi, ”assolutamente in contrapposizione con l’idea dell’Alleanza Atlantica anzi, al contrario, la rende piu’ forte”. In questo senso anche gli Usa, ha spiegato Di Paola, ”chiedono all’Unione europea di rappresentare una realta’ importante anche nel settore della sicurezza”. Da qui il legame ”assolutamente coerente” tra la rielezione di Obama e ”l’avanzare dell’idea di un’Europa sempre piu’ integrata”.

Poco prima il ministro nel suo discorso al Casd aveva sottolineato di non sapere se ci saranno gli Stati uniti d’Europa ma cio’ che interessa e’ che anche l’Europa, sempre piu’ forte e unita, possa contribuire alla costituzione di una governance mondiale piu’ saggia” che sappia affrontare finalmente le sfide poste dalla globalizzazione e dalla crisi economica in atto.

In questo senso indispensabile, secondo Di Paola, sara’ anche il contributo italiano che non puo’ aspettarsi che sacrifici e decisioni vengano assunte solo dagli altri.

”L’Italia – ha infatti spiegato il ministro – non puo’ aspettare che siano solo gli altri a fare la parte che gli compete. Ciascuno di noi – ha detto – deve dare il suo contributo e l’Italia ha bisogno di mettere a posto la propria casa per far si’ che quando matureranno i tempi ci si trovera’ pronti”. Questo ha spinto il governo Monti a mettere in atto molte riforme, e tra queste, quella dello strumento di difesa che, ha concluso il ministro, approvata quasi all’unanimita’ al Senato possa trovare altrettanto unanimismo e tempi rapidi per la prossima approvazione alla Camera.

Con il ministro della Difesa alla cerimonia sono intervenuti il capo di stato maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, il presidente del Centro alti studi per la Difesa, generale di squadra aerea Orazio Stefano Panato ed altre autorità civili, religiose e militari. Il rettore dell’università “Roma Tre”, Guido Fabiani, ha tenuto una lectio magistralis su “Globalizzazione e conoscenza”.

La cerimonia di apertura dell’anno accademico 2012-2013 ha segnato l’inizio della 64^ sessione ordinaria, della 12^ sessione speciale dell’Istituto alti studi per la Difesa (Iasd) e del 15° corso superiore di stato maggiore interforze (Issmi).

Il Centro alti studi per la Difesa, massimo organismo interforze nel campo della formazione avanzata, degli studi e ricerche riguardanti la Difesa e la Sicurezza nazionale ed internazionale, si pone quale polo di studio, riflessione, scambio di esperienze ed integrazione tra grandi sistemi organizzativi.

Redazione

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