26 novembre 2012. I pianificatori militari americani e della Nato stanno preparando il dopo ritiro in Afghanistan, ipotizzando un quadro in cui nel paese rimarranno delle piccole unita’ anti-terrorismo pronte ad intervenire contro al Qaeda.

 

Secondo quanto hanno spiegato fonti del Pentagono al New York Times, questo piano coinvolgerebbe meno di mille militari americani ma prevede in parallelo un’azione da parte delle forze Nato di consulenza ed assistenza all’esercito e alle forze di polizia afghane e un ruolo minimo di combattimento, ad eccezione di quello che svolgeranno gli addestratori delle forze speciali.

Una decisione finale sulle dimensioni delle presenza militare Usa e Nato dopo il 2014, data fissata per la conclusione del ritito, non e’ comunque ancora stata presa, precisano ancora le fonti del Times. E vi sono diverse opzioni sul tavolo, una che prevede anche la permanenza di un contingente molto piu’ forte americano, 10mila militari, e diverse migliaia di militari dei paesi Nato.

La questione sara’ uno dei primi test importanti per la nuova amministrazione Obama il prossimo anno che, in un quadro piu’ ampio, non dovra’ solo decidere quale presenza militare proporre a Kabul dopo il ritiro ma anche quanto velocemente ridurre le attuali truppe presenti in Afghanistan da qui al 2014. Uno dei suoi ultimi atti come comandante delle forze Usa in Afghanistan, il generale John Allen, dovra’ prossimamente presentare una raccomandazione formale sui tempi e modalita’ di ritiro dei 66mila militari ora presenti.

Secondo due fonti militari Usa, il generale Allen – la cui nomina a Comandante Supremo delle forze Nato in Europa e’ stata congelata in attesa della conclusione dell’inchiesta interna ordinata sulle migliaia di mail che si sarebbe scambiato con Jill Kelley, una delle due donne coinvolte nello scandalo Petraeus – intende mantenere una presenza militare significativa fino alla fine della prossima stagione dei combattimenti, vale a dire nell’autunno del 2013, che significherebbe mantenere ancora per un anno oltre 60mila truppe.

In ogni caso la Casa Bianca si aspetta che il generale Allen, che nonostante l’imbarazzante vicenda delle mail e’ ritornato al suo incarico a Kabul dopo che il presidente Barack Obama ha rinnovato pubblicamente la sua fiducia nel comandante Isaf, presenti una gamma di opzioni di riduzione delle truppe per il prossimo anno.

“La Casa Bianca non ha ancora chiesto una valutazione al generale Allen, ne’ ha iniziato ha considerare alcuna raccomandazione riguardo al numero di truppe per il 2013 e il 2014 – ha detto il portavoce del Pentagono, George Little – quello che e’ vero e’ che il presidente ha messo in chiaro che le nostro forze continueranno a tornare a casa con un ritmo stabile mentre noi trasferiamo la responsabilita’ della sicurezza“.

Il generale dei Marine, Joseph Dunford, che dovra’ sostituire il generale Allen alla guida delle forze Usa e Isaf, non dovrebbe assumere il suo incarico prima dell’inizio di febbraio e nei giorni scorsi, durante l’audizione di conferma, ha detto che non dovrebbe prendere parte al processo di pianificazione dei tempi del ritiro.

Redazione

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