8 luglio 2012. Aiuti si’, ma a progressi compiuti effettivamente. La “Dichiarazione di Tokyo”, adottata dai partecipanti di oltre 80 Paesi e organizzazioni internazionali riunitisi oggi nella capitale nipponica ha introdotto in termini netti la verifica dei passi in avanti compiuti da Kabul a 360 gradi, condizione per gli importi degli aiuti successivi.

”All’inizio del ‘decennio di trasformazione’ (2015-2024, subito dopo la fine della missione Isaf, ndr), la comunita’ internazionale si e’ impegnata a fornire oltre 16 miliardi di dollari entro il 2015, e a continuare a fornire il supporto fino al 2017”. Risorse, nel complesso, ”pari al livello di aiuti uguale o simile al decennio passato per rispondere al gap di bilancio stimato dalla Banca Mondiale (tra 3,3 e 3,9 miliardi di dollari nei primi tre anni, ndr) e dal governo afgano”.

Tra i punti principali figurano sicurezza e processo di pace, miglioramento della governance e linee per l’autosostenibilita’ dell’economia, cooperazion regionale, settore privato e societa’ civile, con il focus sulla parita’ dei diritti tra uomo e donna, e tutela dei bambini. In cambio degli aiuti, l’Afghanistan si e’ impegnato a combattere la corruzione, a condurre elezioni eque, a proteggere i diritti umani e aumentare le entrate del governo, secondo i punti principali della disciplina prevista nell’ allegato ‘Tokyo Mutual Accountability’.

”Il principio di responsabilita’ condivisa e quello di preoccupazione per la sicurezza regionale e internazionale e’ al centro della nostra partnership”, ha detto Karzai, che ha promesso ”dura lotta alla corruzione”. La responsabilita’ ”di rendere l’Afghanistan pacifico e autosufficiente e’ soprattutto nostra, come afghani. Vi assicuro che rimarremo fermi negli impegni di questa partnership storica”, ha concluso Karzai. Primo appuntamento di verifica della road map tra due anni, all’incontro ministeriale del 2014 nel Regno Unito.

Redazione

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