Il ministro della Difesa Crosetto: «Il regime adesso è più debole Il Mes? Giorgetti è il migliore per seguire il dossier» E sul caso Santanchè: «Stufo di questi metodi, è sciacallaggio»

di Paola Di Caro

La tentata marcia su Mosca della Wagner, con ritirata, che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo non è finita nel nulla: «E il sismografo di una guerra interna, di lotte intestine, di un establishment in ebollizione che si ritaglia spazi di potere anche personale». E che «mostra una evidente debolezza di Putin». Ma, dice Guido Crosetto, ministro della Difesa e tra i fondatori di FdI, non bisogna illudersi: «Sul fronte occidentale non è cambiato nulla. La Russia continua a lanciare missili: lo ha fatto anche sabato. Questo e non solo questo significa che dobbiamo restare a fianco di Kiev, ma accanto all`aiuto serve sempre, e sempre di più, la ricerca di una via d`uscita diplomatica». Parla di tutto il ministro, dalle difficoltà della maggioranza in vista del voto del 2024 al Mes, sul quale «bisogna ragionare con una parola d`ordine: pragmatismo» fidandosi del ministro dell`Economia Giorgetti: «E il migliore che abbiamo per seguire questo e altri delicati dossier. Tocca a lui indicare la strada migliore». Infine, il caso Santanché: «Anche stavolta ho la netta impressione che una parte di soggetti istituzionali che dovrebbero occuparsi d`altro, utilizzino tivù e giornali con fini ben precisi. E agli sciacalli dico: stiano attenti, perché da qualche parte c`è un dossier che aspetta anche voi…».

Cominciamo dal caos Russia. Cosa è successo?

«Sta andando avanti uno scontro tra milizie private, cresciute nel tempo, e le forze armate pubbliche. E difficile per tutti prevederne gli esiti e capirne le logiche profonde, ma una cosa è certa: gli eventi hanno messo in luce una debolezza cronica della Russia».

C`è chi dice che Putin sia più debole, chi sia più forte.

«A noi deve interessare quali saranno le conseguenze su di noi e sull`Ucraina. Chiaro che la mediazione è dello stesso Putin, attraverso Lukashenko, ma anche se la sua immagine è scalfita mi chiedo: una bestia ferita è più mansueta o più pericolosa perché pronta a reazioni scomposte? Perché la guerra, anche nelle ultime difficili ore, non si è mai fermata. Quindi, ancor più oggi di ieri, all`Ucraina serve il nostro aiuto, ma serve anche il massimo sforzo da parte di tutti per una soluzione diplomatica».

Intanto nel governo c`è tensione: è partita la campagna per le Europee?

«Sarebbe assurdo. Abbiamo la responsabilità di governare il Paese in uno dei momenti più difficili da 70 anni. E la politica è sempre un compromesso tra ciò che desideri e ciò che puoi ottenere».

Ma è vero che Meloni, furiosa, minaccia di portare tutti al voto?

«Non ci credo assolutamente, lei non ragiona così, non porta via la palla mentre si gioca. Io comunque queste terribili tensioni di cui si parla non le sento, non le vivo. C`è qualche braccio di ferro, ma mi preoccuperei se in una maggioranza non ci fossero. Sono fisiologiche tra alleati».

E lo stallo sul Mes?

«Questione più seria, siamo chiamati a una decisione. Noi avevamo una posizione storica anni fa, poi lo strumento si è evoluto. Si deve discutere tra noi su quanto l`Europa reputi lo strumento necessario e come lo vediamo noi del centrodestra come coalizione e come governo. Bisogna ragionare su vantaggi e svantaggi, senza pregiudizi. E vero che chi finora ha utilizzato questo fondo ne è uscito massacrato, ma è anche vero che oggi le norme sono diverse, il Mes è anche uno strumento per le crisi fondiarie, diverso dal passato. Per questo bisogna sedersi e ragionare: il ministro Giorgetti è migliore dei migliori ministri europei, conosce le cose, i rischi veri, e spetta a lui spiegare alla maggioranza la sua idea ed indicare la via che ritiene giusta».

Che pensa del caso Santanché?

«Mi ha davvero stufato questo andazzo. Qualcuno confeziona un dossier con strumenti di analisi, di indagine e giuridici che un giornalista pur bravo non può avere e, senza verifiche, una trasmissione – per Report non è la prima volta – lo rilancia, i giornali amici lo cavalcano, tutto si pompa e diventano fatti politici. L`ho visto fare mille volte. Sono davvero stufo».

Non c`è un problema di opportunità?

«Non conosco tutti i particolari, ma opportunità o meno mi fa paura il meccanismo: qui c`è in atto un sistema per far male al governo attraverso dossieraggi da parte di pezzi di istituzioni. E a chi fa lo sciacallaggio faccio un invito alla riflessione perché – non si illudano – da qualche parte, purtroppo, c`è un dossier (quasi sempre inventato) che aspetta chiunque in Italia abbia un po` di potere, è accaduto a Renzi e molti altri, di ogni partito. Finché la politica non capirà che chi ha potere di entrare nella vita delle persone deve avere controlli, blocchi, regole ferree…».

E una minaccia?

«Purtroppo sì, per la democrazia, vedendo come vanno le cose da tempo. E una constatazione, triste, preoccupata e angosciato».

E sempre favorevole ad una alleanza europea tra Ppe e Conservatori?

«Sì, penso che un`alternativa tra popolari e conservatori da una parte e progressisti e socialisti dall`altra possa dare nuova linfa a un sistema bloccato in un`alleanza Ppe-Pse che ha creato troppi gruppi di potere intoccabili completamente distaccati dal mondo reale, come dimostra la decisione sulle auto elettriche che favorisce solo la Cina. E ora di passare a un`alternanza vera. E di tornare a rappresentare quello che ci chiede una società che cambia».

Fonte: Corriere della Sera

 

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