di Carmelo Abisso

Dopo quattordici anni lascia il Sacrario delle bandiere di Roma e ritorna a Firenze. Al termine di un viaggio iniziato il 29 settembre scorso con la resa degli onori da parte del capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, la bandiera di guerra del 78° reggimento fanteria “Lupi di Toscana” è stata consegnata al reparto comando e supporti tattici della Divisione “Vittorio Veneto” rinominato 78° reparto comando e supporti tattici “Lupi di Toscana”.

L’Esercito, nel segno della continuità e in virtù del legame ideale che lega i soldati di oggi agli eroi del passato, ha deciso di assegnare a tredici reparti comando e supporti tattici le insegne e la denominazione di unità, soppresse nel corso dei vari provvedimenti di riordino della Forza armata, che hanno scritto pagine gloriose della storia militare italiana.

La cerimonia ha avuto luogo il 7 ottobre alla Caserma Perotti di Coverciano, alla presenza di autorità civili e militari, del Gonfalone di Firenze, decorato di quattro medaglie d’oro, dei labari delle associazioni combattentistiche e d’arma e del gonfalone di Castel Condino, piccolo comune della provincia di Trento all’ombra del Monte Melino, dove il 20 ottobre 1915 il 78° scrisse una delle pagine più gloriose della prima guerra mondiale “si che il nemico sbigottito ne chiamo Lupi gli implacabili fanti”.

“Per ventisette secoli, oggi la bandiera di guerra e indietro nel tempo i vessilli degli eserciti comunali del Medioevo e del Rinascimento fino alle aquile delle legioni romane, rappresentano la sacralità della Patria e hanno una valenza religiosa oltre che patriottica – ha detto il comandante del reparto, colonnello Carlo Pasqui nel suo breve intervento – Oggi, qui, in questo piazzale presenzia l’intera famiglia dei Lupi: quelli di ieri e quelli di oggi, la Patria rappresentata dalla bandiera e la divinità la cui presenza si sostanzierà nella benedizione del vessillo dopo il giuramento. Oggi, ci impegniamo solennemente davanti alla bandiera, come fecero i nostri predecessori ad amarla e difenderla, non abbandonando mai il nostro posto di combattimento all’ombra di essa, se necessario fino all’estremo sacrificio. Per i nostri antenati, per i nostri fratelli in armi e per la Patria!”.

Il comandante della Divisione “Vittorio Veneto”, generale di divisione Angelo Michele Ristuccia, ha evidenziato l’importanza dell’evento: “Giornata straordinaria, celebriamo oggi con questo rito il ritorno della bandiera di guerra del 78° a Firenze. Un pensiero ai caduti, che con il loro sangue hanno forgiato le medaglie che la decorano. Un grande onore per me, ringrazio lo Stato Maggiore dell’Esercito per avermi fatto questo regalo, come comandante di divisione uscente, presenziare a questa cerimonia che rappresenta un momento fondamentale della mia vita professionale. I Lupi sono di casa a Firenze. Attraverso un processo di riorganizzazione della Forza armata sono stati prima soppressi come unità e finalmente ritornati. In un momento cosi significativo, stiamo vivendo una situazione senza precedenti, è un onore per questo reparto raccogliere le sfide del futuro essendo rappresentato dal tricolore del 78°. Sono convinto che la professionalità di questi soldati onorerà, attraverso la loro la memoria, i caduti e coloro che sono passati tra le fila del 78°, rinnovando il loro impegno ogni giorno nel diuturno lavoro in un contesto così difficile e complesso come quello attuale, sopratutto raccogliendo la sfida della trasformazione in un reparto comando di una unità multinazionale”.

Sulle note dell’inno nazionale suonato dalla banda musicale della Brigata paracadutisti “Folgore” e dopo gli onori del reparto in armi, è affluito il gruppo bandiera e il colonnello Pasqui ha pronunciato la formula del giuramento: “Ufficiali, sottufficiali, graduati,volontari, la bandiera del 78° reggimento fanteria “Lupi di Toscana” e’ stata concessa al reparto. Noi giuriamo di custodirla con devozione e di difenderla in ogni circostanza sino all’estremo sacrificio nell’interesse supremo della Patria. Lo giuro!”. Il cappellano militare don Antonio Di Savino ha benedetto la bandiera di guerra appena consegnata al reparto.

E’ stato poi il momento del conferimento al comandante del 78° reparto comando e supporti tattici «Lupi di Toscana» di basco, fregio e mostreggiatura del 78° reggimento fanteria «Lupi di Toscana». Il generale Ristuccia ha invitato per la consegna e un indirizzo di saluto il sottocapo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Gaetano Zauner, ufficiale più elevato in grado e decano dei Lupi in servizio. “Momento molto emozionante perchè ho avuto l’onore e il privilegio di essere al posto dell’alfiere nel lontano 1986 – ha detto il generale Zauner – saluto i miei colleghi compagni d’arme dell’epoca. Questa bandiera insieme ad altre dodici gloriose bandiere e stendardi ha fatto ritorno ai reparti. Per noi che vestiamo l’uniforme, la bandiera di guerra rappresenta il simbolo intorno al quale ci riuniamo. I reparti comando e supporti tattici sono unità che racchiudono professionalità uniche. Si sono distinti a fianco dei reggimenti di arma base e delle altre armi in tutte le missioni e le operazioni che l’Esercito ha svolto da sempre. Quindi l’assegnazione di queste gloriose bandiere che rappresentano la storia dell’Esercito e del nostro Paese è la giusta ricompensa al vostro sacrificio. Nella mia lunga carriera ho visto reparti comando che non avevano nulla da invidiare ai più blasonati reggimenti di fanteria, cavalleria e artiglieria. Quindi questo consideratelo un premio, un giusto riconoscimento alla vostra professionalità”.

La cerimonia si è conclusa con gli onori finali alla bandiera di guerra del 78° reparto comando e supporti tattici “Lupi di Toscana”. Una giornata particolare, il ritorno a Firenze della bandiera di guerra, emozioni e brividi per i tanti veterani dei Lupi presenti alla cerimonia, come chi scrive. E la storia continua.

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