Un progetto di rinnovamento finalizzato a migliorare la qualità della vita dei ragazzi “speciali” che vivono la struttura, a rendere più efficiente il centro, offrire una gamma di servizi più ampia e attagliata alle esigenze degli utenti. Questo, in sintesi, il progetto che i caschi blu del contingente italiano di Unifil hanno realizzato nel centro “Al-Basma Center for special needs”, la struttura riabilitativa che si occupa della cura, dell’istruzione e dell’integrazione dei giovani diversamente abili di Qana, un villaggio di circa diecimila abitanti a sud-est di Tiro, nel Libano meridionale.

In particolare, l’intervento complessivo ha riguardato lavori di adeguamento delle condizioni di sicurezza dell’immobile e una nuova destinazione d’uso dei locali che ha interessato gli spazi della mensa, realizzata ex novo secondo moderni standard di efficientamento energetico e di adeguamento degli impianti, uno spazio che darà modo ai ragazzi di rendersi sempre più autonomi e di sperimentare momenti di aggregazione e convivialità.

Grazie a questo progetto, realizzato con fondi del ministero della Difesa, gli assistenti sociali del centro potranno garantire agli ospiti il mantenimento e lo sviluppo di abilità nell’ambito cognitivo, dell’autonomia personale, sociale, affettiva e, dove è possibile, occupazionale.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco di Qana Mohammed Hassan Kresht, il direttore dell’istituto Hassan Daklallah e il generale di brigata Andrea Di Stasio, comandante del Settore Ovest di Unifil.

“Il tema della disabilità e la conquista di autonomia e inclusione sociale delle persone che ne sono affette richiedono grande attenzione e sensibilità – ha dichiarato il generale Di Stasio – Sono convinto, infatti, che sia estremamente importante investire nella dimensione culturale e educativa dell’accoglienza in tutti gli ambiti della nostra società, perché nessuno ne resti ai margini. Noi militari scegliamo di fare i soldati per realizzare il sogno della pace e per supportare le persone piu’ deboli alle quali, attraverso questo progetto, stiamo dando un futuro migliore”.

“È un giorno importante – ha commentato il sindaco di Qana – in cui si finalizza un autentico atto di solidarietà. Desidero ringraziare sentitamente il contingente italiano di Unifil che ha reso possibile tutto questo e manifestare la nostra riconoscenza per l’impegno e la continua vicinanza nei confronti di una delle fasce piu’ deboli della nostra popolazione. Da sempre il Libano e l’Italia sono paesi uniti da legami antichi e profondi”.

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