di Carmelo Abisso

Gli ex allievi ufficiali del 161° corso hanno celebrato l’8 novembre a Modena il quarantennale dell’ingresso in Accademia militare. La cerimonia militare si è svolta nel cortile d’onore del palazzo ducale dove si sono schierate due generazioni: i 151 ex allievi ufficiali del 161° corso e gli allievi ufficiali del 200° corso “Dovere” e del 201° corso “Esempio”, frequentatori del biennio presso l’Istituto di formazione.

Erano presenti anche alcuni ufficiali di inquadramento del 161° corso tra i quali il generale di divisione (ris) Vezio Vicini, gìa comandante del battaglione allievi, il generale di corpo d’amata (ris) Mauro Del Vecchio, presidente del gruppo decorati OMI e già comandante di compagnia allievi, un comandante di plotone allievi d’eccezione, il generale di corpo d’armata Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e il padrino del corso, generale di corpo d’armata (ro) dell’Arma dei Carabinieri Rosario Aiosa, medaglia d’oro al valor militare. Tra le autorità locali, presenti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il rettore Carlo Adolfo Porro.

Il comandante dell’Accademia militare, generale di brigata Rodolfo Sganga, accompagnato dal capocorso del 161° corso, generale di brigata (ris) Pierluigi Cometto, ha passato in rassegna lo schieramento: la bandiera d’Istituto, decorata da una medaglia di bronzo al valore dell’Esercito ed una croce d’oro al merito dell’Arma dei Carabinieri ed il reggimento allievi comandato dal colonnello Giorgio Guariglia.

Tra gli ex allievi del 161° corso in servizio erano presenti quattro generali di corpo d’armata dell’Esercito, Giovanni Fungo, sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, Luciano Portolano, comandante del Coi (Comando operativo di vertice interforze), Giovanni Caravelli, vicedirettore dell’Aise e Giuseppenicola Tota, comandante delle Forze operative terrestri di supporto; un maggiore generale, Stefano Rega, capo del Corpo di Commissariato; cinque generali di divisione dell’Arma dei Carabinieri, Andrea Rispoli, Cte CC Ministero degli Esteri, Pasquale Angelosanto, Cte Ros, Leonardo Alestra, direttore Ispettorato nazionale del lavoro, Giovanni Cataldo, Cte Legione CC Sicilia e Maurizio Stefanizzi, Cte Legione CC Campania.

“Bentornati a casa – ha detto il generale Sganga nel suo intervento – bentornati in questo luogo che il 26 ottobre 1979 vi ha visti varcare il portone d’ingresso per “porre la prima pietra miliare della vostra vita militare”. Bentornati in questo cortile d’onore che il 27 aprile 1980 vi ha visti prestare il giuramento in presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, espressione dell’unita’ nazionale e al cospetto della bandiera d’istituto, simbolo della patria e dell’onore militare. Sono certo che quella che state vivendo è una giornata densa di emozioni e commozione, una occasione per rispolverare i ricordi più cari, e per far tornare alla memoria i sacrifici, le privazioni, la fatica ma anche le innegabili soddisfazioni che solo il mestiere delle armi può dare. Consentitemi però, perché questa è anche una giornata particolare per i miei allievi di oggi, una di quelle giornate che si presentano una volta l’anno, una occasione unica della quale vorrei approfittare per fornire loro l’opportunita’ di arricchiersi. Allievi ufficiali e ufficiali allievi: guardate chi avete di fronte. Una schiera di ufficiali che desidera rendere onore a quella bellissima pagina di storia militare che il proprio corso ha saputo scrivere e sta ancora scrivendo. Storia alla quale ha consegnato ben 4 generali di corpo d’armata per l’Esercito, nonche’ tra gli alti ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, una medaglia di bronzo al valor militare. E’ certamente un bilancio importante di cui il 161° corso è profondamente e giustamente orgoglioso. Perciò l’invito che rivolgo a ciascuno di voi allievi ufficiali del 200° e 201° corso e giovani ufficiali allievi, e che proseguiro’ a rivolgervi in occasione di ogni raduno di ufficiali piu’ anziani di voi, è quello di osservare bene chi avete di fronte, per potervi identificare in loro, nell’assoluta convinzione che anche voi che adesso siete all’alba di quello che è stato il loro percorso professionale, fornirete l’ossatura all’Esercito e all’Arma dei Carabinieri e dovrete proseguire quel processo di continuo adattamento delle nostre organizzazioni al fine di mantenerle sempre all’altezza delle sfide che si manifestano. In questo percorso fidatevi di quella fiammella che sentite ardere nei vostri petti e che vi dice di aver fatto la scelta giusta nell’intraprendere la vita militare. Fiammella che noi comandanti abbiamo la responsabilita’ di alimentare con l’esempio e la trasmissione dei valori. Tutto nel mestiere delle armi ha necessità di essere adattato alla realtà di riferimento, ma i valori e gli ideali rimangono senza tempo. E l’Accademia prosegue a trasferirli, coltivarli e nutrirli con la passione e la motivazione di sempre”.

Il capocorso Cometto, dopo i saluti e i ringraziamenti, si è rivolto al comandante di battaglione, l’allora tenente colonnello Vezio Vicini: “Caro comandante il suo operato, il suo entusiasmo ed in particolare il suo esempio sono risultati determinanti non soltanto nei due anni trascorsi in Accademia, ma per tutta la nostra carriera; la sua figura e la sua azione di comando sono conservati e rimarranno indelebili nelle nostre menti e nei nostri cuori. Amici e colleghi del 161° corso Esempio, gli anni trascorsi insieme negli istituti di formazione, presso i reparti ed i comandi, le gioie, le soddisfazioni ma anche le amarezze e le delusioni provate nella vita professionale, hanno contribuito a far nascere e far consolidare il sentimento di appartenenza, nella ferma convinzione di aver sempre operato, sul territorio nazionale ed all’estero, per il bene e per la crescita della Forza armata. Ai giovani colleghi del 201° corso, un sentito augurio di ogni bene e fortuna per la vostra futura vita privata e professionale. Il nome Esempio che portate sia sempre guida e faro nelle vostre scelte e nella vostra condotta professionale. A tal proposito vorrei riportare le citazioni di Sant Agostino Le parole insegnano, gli esempi trascinano e di Sun Tzu Il leader comanda con l’esempio, non con la forza, due grandi uomini della storia passata, ma ancora straordinariamente attuali. Infine, un ringraziamento particolare al comitato organizzatore del corso, costituito dai più volenterosi fra di noi e coordinato dal nostro infaticabile Giuseppenicola”.

“Bentornati a Modena, dal 1979 è rimasta la vostra città – ha detto il sindaco Muzzarelli rivolto agli ex allievi del 161° corso – Quaranta anni fa la città era diversa, il contesto economico e sociale era diverso. Oggi l’avete trovata cambiata. Piazza Roma era un parcheggio, oggi è una piazza bellisssima. Avete trovato una città che crede nel futuro. C’è qualcosa di profondo che ci lega, tutti dobbiamo operare insieme per servire il nostro Paese, con la nostra Bandiera e la nostra Costituzione. Due immagini: Una acies, il motto dell’Accademia, Avia Pervia, quello di Modena. Stare insieme come un’unica schiera e fare le cose improbabili, l’Italia sarà ancora una grande Nazione”.

Durante la deposizione di una corona di alloro al Lapidario dell’Accademia sono stati letti i nomi degli ex allievi del 161° corso che sono “andati avanti”: Edoardo Barbieri, Pasquale Cataldi, Elio Crapa, Giuseppe Ferlito, Salvatore Licitra, Gianfranco Miggiano, Massimo Piergianni e Luciano Rossetti. Con il “Siamo figli di un unica schiera”, il canto Una acies intonato dagli allievi di ieri e di oggi, si è conclusa la cerimonia.

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