di Carmelo Abisso

Ad alcuni mesi dal termine delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, il vertice delle Forze armate ha voluto, nella concreta volontà di onorare la più grande vittoria militare della Nazione, assegnare ad una grande unità dell’Esercito il nome di Vittorio Veneto, la località che più di ogni altra richiama gli eventi gloriosi che portarono al termine del primo conflitto mondiale.

Il generale di corpo d’armata Amedeo Sperotto, comandante delle Forze operative nord, ha presieduto nella caserma “Predieri” di Firenze la cerimonia con cui è stato formalizzato il cambio di denominazione della Divisione “Friuli”, che ha assunto dal 1° luglio la denominazione di Divisione “Vittorio Veneto” secondo quanto recentemente disposto dallo Stato Maggiore dell’Esercito.

“Un segnale forte dell’importanza che viene attribuita a questa unità a ormai sei anni dalla sua ricostituzione in Firenze” – ha sottolineato il generale di divisione Carlo Lamanna nel suo discorso di saluto alla presenza delle numerose autorità civili e militari intervenute. Gli ha fatto seguito il sindaco di Vittorio Veneto, Antonio Miatto, che nel suo discorso ha evidenziato grande soddisfazione da parte della sua giunta per quello che veniva da tempo ritenuto un doveroso riconoscimento ai luoghi e alle genti che hanno contribuito in maniera determinante a costruire l’Italia odierna.

Il generale Sperotto, concludendo gli interventi, ha voluto ricordare alcuni passaggi del discorso fatto dal Presidente della Repubblica lo scorso 4 novembre a Trieste in occasione delle commemorazioni del Centenario della Grande Guerra. In tale occasione il Capo dello Stato ha ricordato che la conclusione del 1° conflitto mondiale sancì il pieno compimento del sogno risorgimentale dell’Unità d’Italia, raggiunto con estrema sofferenza e dolore. Ammontano infatti a quasi 2 milioni i soldati caduti o feriti durante il conflitto mentre è ancora imprecisato il numero dei civili caduti per causa bellica o come conseguenza di essa. Fu grazie all’ultima battaglia combattuta a Vittorio Veneto che un Esercito, dimostratosi forte e coeso, seppe riprendersi da una terribile disfatta come quella di Caporetto. “E’ indubbio che Vittorio Veneto divenne, nell’immaginario collettivo, un momento di riscatto di un popolo che ha duramente combattuto e sofferto.”

Il Comfopnord ha dato anche una notizia, annunciando “l’avvio di un significativo processo di trasformazione che portera’ la Divisione ad assumere una connotazione di carattere internazionale. Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha, infatti, offerto alla Nato la gia’ Divisione “Friuli” ora “Vittorio Veneto” quale supporto della Nazione al Joint Force Command (JFC) – Naples. Un impegno che vedra’ la Divisione rinnovarsi profondamente assumendo una configurazione multinazionale, acquisendo nuovi mezzi e materiali e sviluppando le gia’ eccellenti capacita’ di comando e di controllo che ha dimostrato di possedere in piu’ occasioni”

La cerimonia è cominciata al mattino con un lancio di precisione di paracadutisti della brigata Folgore all’interno della caserma “Predieri”, con l’alzabandiera solenne alla presenza di un reparto in armi e con la consegna della bandiera della Divisione Friuli al colonnello Francesco Randacio, vicecomandante della brigata aeromobile “Friuli” di Bologna, unità che ne custodirà le tradizioni.

Nel pomeriggio si sono svolte la scopertura della targa marmorea all’ingresso della caserma e una lectio magistralis del professor Federico Ciavattone sulla battaglia di Vittorio Veneto. “E’ la riscoperta di pagine fondanti della nostra storia e identità nazionale – ha concluso il docente – Essere italiani significa rivendicare leggittimamente e con orgoglio l’eredità di Vittorio Veneto”. Una esibizione della fanfara della brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli, che per tutta la giornata ha accompagnato gli eventi, ha concluso un inizio di luglio pieno di emozioni.

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