Come da tradizione, la Russia ha celebrato oggi, con la imponente parata militare sulla piazza Rossa, l’anniversario (il 74esimo quest’anno) della vittoria sovietica sui nazisti nella Seconda Guerra Mondiale, che qui viene chiamata Grande Guerra Patriottica. A dare il via alla parata – fulcro dei festeggiamenti del Giorno della Vittoria, che prevedono eventi di ogni genere in tutto il Paese – sono stati i rintocchi dell’orologio della torre Spasskaya del Cremlino. Ad assistere alla parata, occasione per Mosca di mostrare al mondo le sue piu’ avanzate tecnologie militari e armamenti, anche il presidente Vladimir Putin.

Dal podio allestito sulla grande piazza, vicino al mausoleo di Lenin, cuore di quello che fu l’Impero sovietico, Putin si e’ rivolto ai russi congratulandosi per “il giorno del nostro orgoglio e del nostro dolore”. “La vittoria sul fascismo”, ha sottolineato, “occupa un posto speciale tra le conquiste del popolo russo”. “Oggi”, ha poi denunciato Putin come fatto gia’ in passato, “osserviamo che un certo numero di Paesi ha deliberatamente distorto gli eventi della Guerra: il nostro sacro dovere e’ proteggere i veri eroi”. “La Russia”, ha concluso, “e’ aperta alla cooperazione con tutti coloro che sono pronti ad affrontare apertamente il terrorismo e il neo-nazismo”.

In piazza, insieme a Putin, che e’ anche comandante supremo delle forze armate, erano presenti i vertici del governo, tra cui il ministro della Difesa, i dirigenti dell’amministrazione presidenziale, esponenti del Parlamento e soprattutto i veterani. L’evento, negli ultimi cinque anni per via della crisi con l’Ucraina e dell’annessione russa della Crimea, e’ boicottato dai leader occidentali che in passato vi hanno piu’ volte preso parte. Sul ciottolato della Piazza Rossa, sotto le mura del Cremlino, hanno sfilato oltre 13.000 militari e 132 mezzi bellici. Punta di diamante della parata, il leggendario carro armato T-34, uno dei migliori mezzi corazzati della Seconda Guerra Mondiale e il blindato di ultima generazione ‘Armata’.

Per via delle condizioni atmosferiche e’ stata annullata la parte aerea della parata, in cui i caccia dell’Aviazione russa avrebbero dovuto solcare i cieli della capitale. Al termine del maxi evento – le cui prove per giorni paralizzano il traffico a Mosca – si tiene la cosiddetta “marcia del Reggimento immortale”, un’iniziativa popolare nata nel 2012 a Tomsk e poi diffusasi a livello nazionale, in cui i cittadini sfilano in strada con le foto dei parenti che hanno partecipato alla guerra. Anche il presidente Putin vi ha partecipato in passato, tenendo in mano una foto del padre, che fu ferito quando l’Armata Rossa cerco’ di rompere l’assedio di Leningrado.

Il Den Pobedy (il Giorno della Vittoria, in russo) e’ la festa laica piu’ sentita della Federazione, anche per l’enorme tributo di vittime immolate contro il nazismo dall’allora Unione Sovietica: circa 27 milioni, di cui un terzo militari. Il mito della Vittoria e’ uno degli elementi cardine su cui Putin ha ricostruito la nuova Russia, non solo come potenza a militare, ma anche come baluardo della civilta’ e della cristianita’ contro il terrorismo e il secolarismo. La Chiesa ortodossa russa ha contribuito a dare autorita’ morale e spirituale al 9 maggio: il patriarca di Mosca, Kirill, ha definito la sconfitta di Hitler da parte di Stalin come un “miracolo di Dio”.    Fonte: Agi        Foto: Sputnik , Aleksei Kudenko

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here