È stata inaugurata oggi in piazza Dante, nel quartiere multietnico dell’Esquilino a Roma, la ‘Langley’ italiana, la nuova “sede unitaria del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”, in pratica la casa degli 007. Presenti alla cerimonia – con tanto di taglio di nastro – il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, i direttori di Dis, Aise e Aisi, Gennaro Vecchione, Luciano Carta e Mario Parente.

La struttura, di proprietà di Cassa Depositi e prestiti, è stata individuata nel 2008 con l’esigenza di concentrare le diverse articolazioni dei servizi dislocate nelle varie sedi della Capitale. Il palazzo può ospitare oltre mille operatori, si estende su una superficie di circa 60 mila metri quadrati (pari a circa dieci campi di calcio) con oltre mille finestre di acciaio, presenti più di duemila km di cavi in fibra ottica. La struttura ospita una Parete della memoria, dedicata ai quattro Caduti dell’intelligence: Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria e Pietro Antonio Colazzo.

La riunione nello stesso edificio degli uffici di vertici e di un’aliquota consistente delle agenzie punta a favorire ulteriormente le sinergie, la coesione e l’integrazione tra i tre organismi secondo il principio di unitarietà contenuto nella legge 124 che nel 2007 riformò il settore. La progettazione del palazzo realizzato nel primo anno del ‘900 viene attribuita all’architetto di origine belga, Luigi Rolland. In realtà, è il frutto di un lavoro collegiale dell’Ufficio speciale del genio civile.

“La nostra intelligence è, e rimarrà, presidio di democrazia e, al tempo stesso, espressione di cultura democratica. E a buon diritto può anche rivendicare di porsi come modello di efficienza. L’accelerazione impressa negli ultimi mesi per portare a termine i lavori ha messo a dura prova tutti gli attori coinvolti nell’attuazione del progetto, ai quali desidero esprimere il mio caloroso apprezzamento” afferma il premier Giuseppe Conte all’inaugurazione.

“In questa sede di Piazza Dante saranno ospitate d’ora innanzi tre strutture il cui dovere, e la cui ragion d’essere, è lavorare armoniosamente per tutelare l’interesse nazionale. Questo Palazzo è, pertanto, molto più che il nuovo indirizzo dei Servizi Segreti. È la raffigurazione plastica di un percorso indicato dalla legge di riforma, che ha opportunamente delineato un’articolazione non unica, ma triadica, della nostra intelligence, intesa a valorizzare e potenziare il portato etico e operativo dei due Servizi, anche ampliando lo spettro della loro attività di raccolta informativa” continua il premier.

“In questi anni è stata così rafforzata l’unitarietà del Sistema, canalizzando i poteri di direzione e le relative responsabilità in un’unica figura politica di vertice, e individuando soluzioni, a cominciare dalle funzioni di coordinamento del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, che permettono di esercitare in concreto, nella quotidianità del lavoro, tali poteri e tali alte responsabilità.Tanto che, in questa circostanza, i sentimenti che maggiormente mi sento di condividere con i valorosi professionisti della nostra intelligence sono la consapevolezza e la fiducia. Consapevolezza che la sicurezza nazionale è una conquista quotidiana. Fiducia che – aggiunge Conte – sebbene il rischio zero non possa esistere a fronte di nessuna minaccia, il Paese è nondimeno resiliente, sa discernere i rischi dalle opportunità,sa ridurre l’incertezza sul futuro”.

“Rivolgo il mio pensiero più affettuoso ai congiunti dei quattro caduti del Comparto, che ho già salutato personalmente pochi minuti fa. Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria e Pietro Antonio Colazzo, quattro valorosi servitori dello Stato, ai quali tutti dobbiamo un sincero tributo di gratitudine per il sacrificio al quale sono andati incontro” ha detto infine Conte. Un lungo applauso ha sottolineato l’omaggio del premier ai caduti dei servizi di informazione.

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