14 maggio 2012. Presso i locali di palazzo Esercito a Roma, dall’8 al 10 maggio si è svolta un’importante riunione dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa) per la verifica dello stato degli accordi di pace di Dayton.

 

La conferenza, organizzata dallo stato maggiore della Difesa, ha visto la partecipazione di delegazioni di Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro e Serbia.

I lavori, iniziati con un intervento del vice capo missione dell’ambasciata irlandese in Italia Eóin Duggan – a nome del presidente dell’Osce – sono stati coordinati dal generale di divisione Michele Torres, rappresentante personale del presidente dell’Osce. Tra i partecipanti anche l’ambasciatore italiano presso l’Osce Giulio Tonini, il generale di divisione Salvatore Farina, capo del III reparto dello stato maggiore della Difesa, nonché i military advisers rappresentanti dei Paesi del Gruppo di contatto degli accordi di Dayton (Francia, Germania, Italia, Federazione Russia, Regno Unito e Stati Uniti).

L’evento ha avuto anche lo scopo di sancire le decisioni adottate durante le Sub-regional consultative commission (Srcc), tenute dal 2010 al 2012 a Kola (Montenegro), Zadar (Croazia),  Belgrado (Serbia) e Trebinje (Bosnia-Erzegovina). Tra i risultati raggiunti, si evidenzia l’ownership process che trasferirà ai 4 paesi della ex Jugoslavia, entro il 2015, le funzioni e le competenze al momento ricoperte dal rappresentante personale del presidente dell’Osce.

Dal 1997 l’Italia ricopre la carica di rappresentante personale del presidente dell’Osce per l’attuazione dell’articolo IV dell’annesso 1B degli accordi di pace di Dayton, riguardante il controllo e la riduzione degli armamenti nei 4 paesi dell’ex Jugoslavia.

Redazione

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