La scuola non può chiudere le porte al confronto con chi serve lo Stato e la Comunità
“Ho constatato, con rammarico, la presa di posizione di un gruppo di docenti del liceo scientifico Donato Bramante di Magenta, che hanno espresso riserve riguardo alla presenza dell’Associazione Nazionale Bersaglieri nella loro scuola, perché “rappresenterebbero valori distanti da quelli della scuola”.
Esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza all’Associazione Nazionale Bersaglieri che, con onore e abnegazione, continua a servire lo Stato e la comunità, promuovendo valori e principi costituzionali quali la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, lo spirito di servizio verso il tricolore e la Patria, portando avanti contemporaneamente una tradizione di cui tutti gli italiani possono essere orgogliosi.
Forse sfugge loro anche il profondo legame storico che unisce i Bersaglieri alla città di Magenta, dove, il 4 giugno 1859, guidati dal generale Fanti, liberarono la città nella celebre battaglia che rappresentò una tappa fondamentale per l’unità d’Italia. Una delle tante imprese che sono testimonianza tangibile del loro impegno nella costruzione della nostra nazione. Impegno e sacrificio.
I valori che guidano i Bersaglieri e, più in generale, le Forze Armate — rispetto, disciplina, coraggio, senso del dovere e spirito di servizio — sono principi fondanti della nostra Repubblica. I Bersaglieri di ieri e di oggi sono e saranno sempre fedeli servitori dello Stato e della Repubblica italiana, strumento di coesione sociale e difesa della democrazia.
Rispetto ogni opinione, ma ribadisco con convinzione che l’incontro tra studenti e realtà della Difesa, come i Bersaglieri, rappresenta un’opportunità educativa preziosa. È occasione per conoscere valori fondamentali come il servizio, la disciplina e l’amore per la Repubblica, e per ascoltare la voce di chi ha operato in contesti difficili, lontano da casa, per proteggere chi non può difendersi e, in Italia, per aiutare la popolazione durante calamità ed emergenze.
È anche un modo per scoprire una specialità dell’Esercito tra le più amate dagli italiani, che ha scritto pagine importanti della nostra storia.
In un sistema democratico sano e pluralista, il confronto deve essere aperto e inclusivo. Sono convinto che quanto accaduto sia un caso isolato di pregiudizio ideologico e di volontà di sopprimere il confronto democratico e la libera conoscenza che nasce dalla diversità di proposte culturali, secondo i principi democratici e costituzionali.
Dialogo e ascolto sono le fondamenta della democrazia. Offrire ai giovani la possibilità di farsi un’opinione libera e consapevole è uno dei compiti più nobili della scuola”.
Guido Crosetto
Ministro della Difesa