Si tratta della più importante esercitazione interforze nel panorama della Difesa italiana, organizzata e pianificata dal Comando operativo di vertice interforze (Covi) di Roma guidato dal generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo

Il mutato scenario internazionale derivato dalla guerra in Ucraina e le più recenti rinnovate tensioni in Medio Oriente, soprattutto al confine tra Libano e Israele, senza tralasciare le minacce asimmetriche e quelle cibernetiche hanno richiesto alle forze armate dei Paesi della Nato uno sforzo maggiore e diverso di preparazione e prontezza operativa. L’Italia, geograficamente fulcro del Mediterraneo e punto di osservazione privilegiato dell’Alleanza atlantica verso il Mare Nostrum, guarda con estremo interesse alla stabilità del “fianco sud” della Nato. E’ in questo contesto che si inserisce l’esercitazione Joint Stars 2024, che ha preso il via l’11 novembre e si concluderà sabato 30 novembre. La Joint Stars è la più importante esercitazione interforze nel panorama della Difesa italiana, organizzata e pianificata dal Comando operativo di vertice interforze (Covi) di Roma guidato dal generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo. Quest’anno si svolge nella Stazione navale “Mar Grande” di Taranto e presso la base aerea di Poggio Renatico e vede la partecipazione di circa 600 tra uomini e donne. Oltre al personale proveniente da vari comandi del comparto Difesa e da tutte le Forze armate, lo staff della Joint Stars si avvale anche della collaborazione di studenti delle Università Luiss e Lumsa di Roma, della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e dell’Università di Genova.

L’esercitazione, interamente svolta in inglese, simula uno scenario in cui un Paese membro della Nato viene attaccato da un aggressore e gli altri membri dell’Alleanza sono chiamati a intervenire. L’esercitazione punta a dare “supporto per la stabilità e la pace, con particolare riferimento al Mediterraneo” e “ottenere effetti strategici per gli obiettivi fissati dalla difesa”, ha dichiarato in occasione di un incontro con i giornalisti nella stazione navale Mar Grande a Taranto il capo reparto esercitazioni del Covi e direttore dell’esercitazione, generale Nicola Piasente. L’alto ufficiale ha sottolineato che “quadranti internazionali caratterizzati dal proliferare di minacce, impongono un cambio di paradigma”. In quest’ottica, le “esercitazioni si sviluppano su tre linee di sforzo: la preparazione dei comandi destinati a operare nei vari comandi; la verifica dei piani della difesa; l’addestramento di comando di livello operativo con quelli di componente allo scopo di condurre operazioni coerenti al raggiungimenti degli obiettivi di interesse nazionale”.

L’esercitazione Joint Stars 2024 è un’attività addestrativa che in gergo militare Nato viene definita Command Post Exercise (Cpe) ed è complementare con la Live Exercise. Ad anni alterni si svolgono l’esercitazione reale (live) sul campo, e l’esercitazione Cpe, a livello comando che esamina quanto avvenuto sul terreno, con l’obiettivo di testare la prontezza operativa e di dispiegamento delle forze. Il generale Piasente ha evidenziato la “crescente importanza delle esercitazioni a supporto della deterrenza richiesta dalla Nato”. In questo contesto, “il contributo dell’Italia è attivo, consapevole e importante”, ha affermato. Piasente ha aggiunto: “Anche con la Joint Stars stiamo lavorando in modo programmatico per contribuire alla stabilità lungo il fianco sud dell’Alleanza. Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono interessati a un Mediterraneo stabile e sicuro”. “C’è un dialogo con la sponda sud e l’Italia ha un ruolo di primo piano”, ha aggiunto. L’attenzione verso il fianco sud della Nato è testimoniato dalla partecipazione odierna alla presentazione dell’attività di ufficiali militari provenienti non solo da Paesi dell’Alleanza, come Stati Uniti, Francia, Polonia, ma anche da Stati della sponda sud del Mediterraneo, come Algeria, Tunisia ed Egitto, oltre che dell’Iraq, di Cipro, della Svizzera. Sul scenario di medio termine, l’esercitazione in corso tra Taranto e Poggio Renatico rientra nell’attività addestrativa della Nato Steadfast 2027.

L’esercitazione Joint Stars 2024 coinvolge cinque domini: terra, aria, mare, spazio e cyber. Per l’esercitazione è stato creato un apposito Comando nazionale messo a disposizione della Nato, denominato Combined-Joint task Force (Cjtf) guidato dal generale di squadra aerea Achille Fernando Cazzaniga, vice comandante del Covi. Il Cjtf esegue l’operazione “Esmeralda Defender”, autorizzata (nella simulazione) dalla Nato, che ha affidato alla guida italiana la missione di respingere l’invasione di un aggressore (nella simulazione denominato Trinacrium) contro un Paese alleato (nella simulazione Carbonium). La presenza di un’enclave di Trinacrium organizzata e armata con ambizioni di supremazia etnica a Carbonium (nella simulazione Temis Liberation Army, Tla), rende l’azione della Cjtf ancora più complessa. In linea con gli sviluppi dell’attuale contesto geopolitico e geostrategico – che si presenta dinamico, articolato e di difficile previsione – tutto il personale della Cjtf si sta pertanto addestrando nella pianificazione, direzione e condotta di operazioni militari in ambiente multi-dominio sull’uso graduale e legittimo della forza armata (gestione dell’escalation), nell’alveo dell’articolo 4 del Trattato di Washington (che prevede la consultazione delle parti allorquando l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una di esse sia minacciata), e il successivo passaggio all’articolo 5, inerente alla difesa collettiva ex-Art. 51 della Carta dell’Onu.

Il multiforme addestramento è reso possibile grazie a un complesso processo di simulazione realizzato dal Reparto Piani ed Esercitazioni del Covi, integrato da personale militare della Difesa e delle singole Forze armate, con la partecipazione di studenti universitari. Tra le maggiori criticità riscontrate nella simulazione vi è quella di gestire le operazioni sul campo sulla base delle regole d’ingaggio previste dal piano politico, nonostante ci possa essere un mutato scenario di conflitto tra gli attori presenti sul campo. Tutto il personale partecipante alla Joint Stars 2024 (circa 600 unità) è distribuito tra la base navale di Taranto della Marina militare, – a bordo della portaerei Garibaldi, al suo ultimo utilizzo prima di essere dismessa dopo aver solcato i mari del mondo, che ospita il comando Cjtf -, e nelle infrastrutture a terra che supportano l’organizzazione preposta alla simulazione e la Base aerea dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico. Lo scenario prevede circa 60 attivazioni al giorno, ovvero avvenimenti sul campo, dichiarazioni delle parti coinvolte e notizie, con approccio graduale a difficoltà crescente, a cui il comando dell’operazione è chiamato a rispondere nel modo più efficace. Con questa nuova esercitazione l’Italia si conferma pronta ad addestrarsi per essere reattiva nel caso in cui una situazione di pace si trasformi repentinamente e inaspettatamente in situazioni di crisi e potenzialmente di conflitto, come affermato dal generale Piasente.

Fonte: Agenzia Nova

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