Sono fermamente convinto che la Giustizia militare rappresenti un punto di riferimento fondamentale per la Difesa e le Forze armate. La mia presenza qui, oggi, come ieri alla seduta del Consiglio della Magistratura militare, oltre a testimoniare la mia attenzione, conferma l’impegno a contribuire al raggiungimento del risultato di una giustizia che garantisca una tutela effettiva, più efficiente e più celere. Consideratemi uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi della Magistratura militare, per la Difesa e per il Paese”.

Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario militare. Cerimonia svolta questa mattina all’Auditorium della Casa Madre dei Mutilati ed Invalidi di Guerra, presenti, tra gli altri, il presidente della Corte militare d’appello, Giuseppe Mazzi, il procuratore generale militare presso la Corte Suprema di Cassazione, Maurizio Block, il procuratore generale militare presso la Corte militare d’appello, Marco De Paolis.

Già ieri, durante la seduta del Consiglio della Magistratura militare, il ministro aveva colto l’esigenza diffusa e non più rinviabile di modernizzare la legge penale militare, sia sotto il profilo sostanziale a tutela degli interessi militari, sia sotto quello processuale.

Oggi il ministro Crosetto ha, inoltre, sottolineato l’importanza di porre fine alle disfunzioni e alle sovrapposizioni che spesso caratterizzano i rapporti tra la giurisdizione militare e quella ordinaria, dando luogo a contrasti, ambiguità e duplicazioni di procedimenti.

Un quadro normativo chiaro, scevro da equivoci e di facile interpretazione – ha affermato il ministro – è una precondizione per la salvaguardia e l’effettività di un principio cardine del nostro ordinamento quale è quello dell’inviolabilità del diritto alla difesa di cui all’articolo 24 della nostra Costituzione”.

All’inaugurazione sono intervenuti anche il vicepresidente del Consiglio della Magistratura militare, David Brunelli, il vice avvocato generale dell’Avvocatura generale dello Stato, Enrico De Giovanni e il tesoriere del Consiglio nazionale forense, Giuseppe Gaetano Iacona.

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