Nelle giornate del 16 e 17 novembre si è rinnovato l’impegno che riunisce, due volte all’anno, i Direttori Nazionali degli Armamenti della NATO presso il Quartier Generale dell’Alleanza a Bruxelles, meglio conosciuto come Conference of National Armaments Directors (CNAD). L’Italia è stata rappresentata dal generale di corpo d’armata Luciano Portolano, Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti, che, alla luce dell’attuale contesto internazionale – interessato da una pluralità di crisi di diversa natura – ha confermato l’impegno del Paese nel sostenere un ruolo attivo nel quadro delle attività di procurement in ambito NATO.

La partecipazione italiana al consesso internazionale ha consentito di salvaguardare gli interessi nazionali sulla prosecuzione di alcuni importanti programmi di sviluppo capacitivo quali l’Air Command and Control System (ACCS) – sistema integrato per il comando e controllo per le operazioni aeree in seno alla NATO – e il connesso programma denominato NATO Ballistic Missile Defence (BMD), teso allo sviluppo delle capacità di Comando e Controllo degli assetti di difesa missilistica dell’Alleanza. Nel corso della CNAD, è stata inoltre riconosciuta la necessità di avviare fin da subito il progetto di ammodernamento tecnologico dei citati sistemi di Comando e Controllo, affinché in futuro rispondano pienamente a requisiti di modularità, scalabilità ed interoperabilità, in grado di supportare efficacemente operazioni multidominio.

Il confronto su diversi programmi ha inoltre consentito, da parte italiana, di inviare chiari messaggi per assicurare uno spazio di visibilità all’industria italiana della Difesa anche in occasione di attività esercitative di assoluto rilievo e di manifestare il forte interesse nazionale a contribuire alle iniziative della NATO volte a consentire alle forze dell’Alleanza di poter disporre di prodotti e servizi space based a supporto delle operazioni.

Nell’ambito della strategia di attuazione della NATO sulle tecnologie emergenti e dirompenti, per le quali è stato recentemente lanciato il programma Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA), l’Italia ha inoltre proposto, a beneficio del mondo delle numerose start-up italiane che operano nel contesto Space e Underwater, l’inserimento di tali domini/ambienti nel contesto della way ahead tesa a far avanzare l’innovazione e lo sviluppo delle capacità della NATO. Altri punti all’ordine del giorno hanno riguardato l’aggiornamento delle principali tematiche trattate in ambito NATO Armaments Groups nell’ambito dei domini terrestre, navale e aereo.

La conferenza ha anche offerto l’opportunità al generale Portolano di condurre una serie di incontri bilaterali con Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America al fine di discutere alcuni programmi di cooperazione di mutuo interesse.

Nella giornata del 18 novembre, il generale Portolano ha inoltre preso parte alla riunione del Gruppo di Contatto per le Difesa dell’Ucraina (Ukraine Defence Contact Group – UDCG). I partecipanti, 45 Direttori nazionali degli armamenti dei paesi NATO e partner, hanno avuto modo di discutere degli sforzi profusi per incrementare la produzione di sistemi critici, esplorare la modularità e l’intercambiabilità dei sistemi e, infine, comprendere le esigenze di lungo termine necessarie per il supporto all’Ucraina.

La CNAD sta consolidando, nel tempo, un ruolo sempre più importante nell’ambito del processo di governance dei futuri programmi complessi meglio conosciuti come Complex Armaments Programs (CAPs). La conferenza, presieduta dal NATO Secretary General e dall’Assistant Secretary General – Defence Investment, dal 1966 riunisce gli alti funzionari nazionali responsabili degli approvvigionamenti della Difesa nei Paesi membri e partner della Nato, con il compito di facilitare il dialogo, promuovere la cooperazione industriale transatlantica e identificare le opportunità di collaborazione per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di equipaggiamenti militari in un’ottica di cooperazione multilaterale.

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