Al quartier generale dell’Alleanza a Bruxelles, si è tenuta dal 28 al 29 aprile ’22 la plenaria di primavera della conferenza dei Direttori Nazionali degli Armamenti della NATO (Conference of National Armaments Directors, CNAD). Per l’Italia ha partecipato il generale di corpo d’armata Luciano Portolano, Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti. L’incontro è stato aperto dal Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, che ha sottolineato l’importanza del ruolo dei Direttori Nazionali degli Armamenti e ha illustrato le attività dell’Allenza in questo momento storico, reso ancor più complicato da ciò che sta avvenendo tra Russia e Ucraina. La conferenza ha permesso ai paesi membri della Nato e ai partner di affrontare tematiche di estrema attualità.

I Direttori hanno discusso le principali opzioni per ricostruire le scorte e incanalare l’aumento della spesa per la difesa in nuove capacità, compresa la riduzione della dipendenza di alcuni alleati dalle attrezzature di fabbricazione russa. Tutti i presenti hanno sottolineato come il difficile momento storico ponga ancora di più l’accento sulla necessità di mettere in pratica la definizione e l’indirizzo delle attività di studio, ricerca e sviluppo nonché acquisizione e produzione finalizzate a dotare le Forze Armate dei mezzi e materiali necessari per svolgere la loro missione in Patria e al di fuori dei confini nazionali.

Il generale Portolano ha evidenziato, in sede plenaria, il forte impegno dell’Italia nel sostenere il programma Air Ground Surveillance (AGS), evidenziando quanto esso sia indispensabile per l’Alleanza, poiché permette di espletare le fondamentali attività interforze di intelligence, surveillance e reconnaisance sia al livello strategico che operativo. Ciò assume una rilevanza ancora maggiore in questo momento storico con l’attuale conflitto in Ucraina. A dimostrazione di quanto sostenuto dal Generale, il valore operativo del programma è stato oggetto di apprezzamento anche da parte di altre nazioni alleate a cui è stata avanzata una contribuzione in termine di forze, tenuto conto della disponibilità italiana della base di Sigonella.

Nel corso dei colloqui, inoltre, il generale Portolano ha ribadito l’importanza dell’acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa della futura struttura del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA). DIANA nasce da un’iniziativa lanciata dai capi di Stato e di Governo al summit di Bruxelles del giugno 2021 nell’ambito dell’agenda NATO 2030. Il progetto consiste nella realizzazione di una rete federata di centri di sperimentazione e acceleratori d’innovazione con il compito di supportare l’Alleanza Atlantica e i Paesi alleati nel proprio processo di innovazione, sostenendo le start-up a sviluppare le tecnologie necessarie a preservare la superiorità tecnologica, facilitando la cooperazione tra settore privato e realtà militari.

Altri punti all’ordine del giorno hanno riguardato la trasformazione digitale della Nato e il suo effetto sui progetti di armamento oggi e in futuro; l’impatto delle tecnologie emergenti e dirompenti sulla fornitura di equipaggiamenti; i risultati dei principali programmi di armamento, tra cui il nuovo sistema Alliance Future Surveillance and Control Capability Delivery. Infine, particolare rilevanza è stata riservata ai cambiamenti climatici e al modo in cui questi impattino sulle operazioni e sui futuri scenari operativi.

 

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