Dagli albori della storia alla Tiro romana, questi i temi sui quali, nei giorni scorsi, il contingente italiano in Libano ha organizzato alla Base Millevoi, sede del comando del Settore Ovest di Unifil a guida italiana, una conferenza incentrata sulla storia del Libano e sulle connessioni con quella italiana.

La conferenza, organizzata dalla Cellula pubblica informazione nel più ampio rispetto delle norme anti contagio da Covid-19, ha avuto quale relatore il professore Hassan Ramez Badawi, archeologo docente di storia dell’arte antica dell’Università degli Studi Libanese di Beirut e membro dell’Associazione laureati libanesi in Italia.

All’evento culturale hanno assistito il comandante del Settore Ovest di Unifil, generale di brigata Massimiliano Stecca, i comandanti delle unità dipendenti, lo staff del comando e un’ampia rappresentanza di caschi blu Italiani.

Il convegno ha rappresentato, oltre che un gradito gesto di vicinanza verso Unifil e i suoi caschi blu, un’importante approfondimento storico in favore del personale italiano. Tale iniziativa ha integrato le lezioni di cultural awareness che fanno parte delle attività propedeutiche all’impiego estero e che consentono a tutto il personale militare di conoscere e operare al meglio nel contesto operativo di riferimento.

Il professor Badawi nel suo intervento finale ha voluto ringraziare l’Italia per l’opportunità concessagli nei primi anni 80’, nel bel mezzo della guerra civile libanese, quando, grazie ad una borsa di studio del Ministero degli Esteri italiano e dell’ambasciata italiana in Libano, diede avvio ai suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Badawi, oltre che essere docente ordinario dell’Università Libanese, è un visiting professor alle Università di: Catania-Siracusa e la Tuscia (Italia), Tokyo, Nara e Hirosaki (Giappone), Damasco ed Aleppo (Siria) e Cairo (Egitto). Archeologo- pittore, specializzato con oltre 30 anni di esperienza professionale, nel corso della carriera accademica ha concentrato i suoi sforzi nel campo del restauro, delle scoperte archeologiche e in particolare dei mosaici. Avendo lavorato in molti Paesi del Mediterraneo, ha una profonda conoscenza dell’archeologia mediterranea e in particolare quella libanese.

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