“Un riconoscimento per il suo percorso professionale di assoluto valore e confermato dai risultati conseguiti nell’incarico di Commissario straordinario all’emergenza Covid-19”.

Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in occasione della cerimonia di insediamento del generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo alla guida del Covi. Cerimonia svolta oggi presso l’aeroporto militare di Centocelle, alla presenza del capo di stato maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, autorità civili e militari. Il generale Figliuolo continuerà anche a ricoprire l’incarico per l’attuazione e il coordinamento della campagna vaccinale.

Al generale di squadra aerea Silvano Frigerio, comandante del Covi (Comando operativo di vertice interforze) uscente, il ministro ha rivolto il suo ringraziamento per l’eccellente lavoro svolto in questi ultimi mesi e per aver assicurato la perfetta continuità delle operazioni in corso.

“La sua guida” ha detto “ha consentito alle donne e agli uomini del Covi di garantire la piena funzionalità del comando dopo il termine del mandato del generale Portolano e la sua nomina a Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale armamenti”.

“Oggi il Covi è uno strumento moderno, pienamente interforze, capace di supportare il Capo di Smd nella pianificazione, coordinamento e direzione delle operazioni militari in Italia e all’estero in scenari complessi, contribuendo anche all’elaborazione della dottrina Nato e delle altre organizzazioni internazionali di riferimento” ha spiegato il ministro Guerini sottolineando come il Comando rappresenti inoltre il punto di ingresso delle richieste di concorso rivolte alle nostre Forze armate incluse quelle relative al contrasto alla pandemia.

Guardando agli impegni operativi, il ministro ha spiegato che “ci attendono nuove sfide nelle aree più critiche del mondo ma anche a ridosso dei confini nazionali”. Un impegno che oggi vede più di 5.000 uomini e donne operare in 33 missioni internazionali in 20 Paesi. Ciò sullo sfondo di un panorama geopolitico che si prospetta “sempre più conflittuale e foriero di una sempre più accesa competizione strategica tra potenze globali e regionali nelle aree di interesse nazionale del Mediterraneo Allargato”. Area che vede la Difesa impegnata con una presenza attiva dal Medio Oriente al Golfo Persico, in Nord Africa e nel Sahel, abbracciando le regioni comprese tra il Golfo di Guinea e il Corno D’Africa.

“L’attenzione all’Africa e al Medio Oriente non deve però farci dimenticare le responsabilità che abbiamo nell’ambito della Difesa degli spazi Euro-Atlantici” ha spiegato il ministro ricordando che l’Italia partecipa attivamente allo sviluppo di strategie di dissuasione e deterrenza dell’Alleanza sul fianco est, con un approccio bilanciato tra fermezza e dialogo.

In questo quadro il Comando operativo di vertice interforze è chiamato a completare la trasformazione in atto verso un Comando multi-dominio in grado di assolvere pienamente le missioni assegnate allo strumento militare. La nuova e recente riorganizzazione del Covi quale punto di raccordo di tutte le componenti operative delle Forze armate in una logica va oltre il concetto interforze, per abbracciare un approccio multi-dominio comprendente anche la Difesa dello spazio extra-atmosferico e cibernetico.

Il Comando operativo di vertice interforze, inoltre, si inserisce pienamente nel quadro delle attività destinate al contenimento della pandemia su cui la Struttura commissariale si poggia, in quanto coordina tutte le capacità essenziali messe a disposizione dalle Forze armate a supporto delle operazioni Athena ed Eos contraddistinte da attività di tracciamento e di vaccinazione a favore della popolazione.

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