Una Forza armata impegnata a 360° per la sicurezza nazionale e internazionale

Oggi, 4 maggio 2021, l’Esercito Italiano celebra l’anniversario dei 160 anni dalla sua costituzione, rinnovando l’impegno degli uomini e delle donne della Forza armata al servizio delle Istituzioni, per la sicurezza nazionale e internazionale, per la difesa dei cittadini e delle loro libertà.

Vista la legge in data 17 marzo 1861, colla quale S.M. ha assunto il titolo di Re d’Italia, il sottoscritto rende noto a tutte le Autorità, Corpi ed Uffici militari che d’ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l’antica denominazione di Armata Sarda“. Con questo provvedimento, datato 4 maggio 1861, l’allora Ministro della Guerra, Manfredo Fanti, decretava la nascita di un’Istituzione la cui storia aveva in realtà radici molto più lontane e profonde, risalenti alla data del 18 aprile 1659, quando il duca Carlo Emanuele II di Savoia indisse un bando per il reclutamento di 1.200 uomini da inquadrare nell’Esercito sardo-piemontese, segnando così un passaggio cruciale dalle milizie di ventura dell’epoca a vere e proprie unità militari permanenti che fossero organismi proprio dello  Stato.

La ricorrenza odierna è stata celebrata nel Cortile d’onore di Palazzo Esercito, con una cerimonia militare condotta in forma ristretta, in ottemperanza alle normative vigenti in materia di contenimento della pandemia, e trasmessa in diretta streaming sui canali social e istituzionali dell’Esercito. Presenti alle celebrazioni il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli, i presidenti delle Commissioni Difesa, Roberta Pinotti e Gianluca Rizzo, il capo di stato maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, il consigliere per gli affari del Consiglio supremo di Difesa, generale Rolando Mosca Moschini, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi e altre autorità religiose, civili e militari.

Durante il suo intervento il capo di Sme ha voluto sottolineare come in tutti questi anni l’Esercito abbia contribuito alla realizzazione degli idealità di libertà, indipendenza, unità e sicurezza di tutto il Paese, agendo senza risparmio di energie e con devota fedeltà alle Istituzioni repubblicane, affrontando spesso aspre difficoltà e sacrifici: “I nostri 160 anni non sono certo un traguardo, rappresentano, piuttosto, solo un’altra tappa nella nostra storia, che l’Esercito ha vissuto al servizio e al fianco delle Istituzioni e dei cittadini, di cui è espressione e per i quali vuole essere saldo e incrollabile punto di riferimento”.

Il generale Vecciarelli ha ricordato come “Le ricorrenze, come quella odierna, devono rappresentare un momento importante per sottolineare lo sforzo compiuto, i sempre nuovi risultati conseguiti e per volgerci, allo stesso tempo, al futuro. Esse devono indurci a riflettere coerentemente sulla nostra prioritaria ragion d’essere per consentirci di rispondere in ogni occasione, con rinnovato slancio a quanto ci viene chiesto. Oggi, come ieri, l’Esercito continua ad operare con straordinaria efficacia e incondizionato senso del dovere sia nell’ambito dei propri compiti istituzionali che in contesti interforze, inter-agenzia e multinazionali, fornendo, con la sua presenza e professionalità, un apporto determinante all’assolvimento delle numerose missioni che ci vedono impegnati al servizio dello Stato”

Oggi possiamo orgogliosamente festeggiare il nostro Esercito”, ha detto il ministro Guerini, “Innanzitutto, per l’altissimo grado di consenso che esso è riuscito a conseguire in maniera trasversale tra tutti gli italiani, che apprezzano l’instancabile impegno dei nostri militari nel tutelare la sicurezza, in concorso con le Forze dell’Ordine, nel quadro di operazioni quali “Strade Sicure”;  o che hanno visto i nostri militari mettere in campo una vasta gamma di peculiari capacità, dimostratesi in molti casi indispensabili per fronteggiare le  calamità che hanno negli anni colpito il Paese; lo straordinario dispositivo sanitario, operativo e logistico schierato, unitamente alle altre Forze Armate, per contrastare la pandemia da Covid-19, dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria fino alle più recenti Operazioni Igea e Eos. Possiamo festeggiare il nostro Esercito anche per il grande rispetto che si è guadagnato in ambito internazionale, sia da parte dei nostri alleati sia da parte delle popolazioni delle aree di crisi in cui le donne e gli uomini della nostra Forza Armata sono stati chiamati ad operare”.

A testimonianza del diuturno impegno degli uomini e delle donne della Forza armata, sono state conferite, nel corso della cerimonia, delle ricompense alla Bandiera di Guerra del Corpo Sanitario dell’Esercito e al personale particolarmente distintosi per abnegazione e spirito di servizio.

Attualmente, oltre 3.000 soldati italiani, provenienti da ogni reparto dell’area operativa o logistica dell’Esercito, sono impiegati in missioni a guida Onu, Nato e Unione Europea e operano in 15 Paesi, tra cui Iraq, Libano, Afghanistan, Kosovo, Libia, Somalia, Niger, Mali e altre e zone di crisi, con compiti che vanno dalla cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di stabilizzazione e ricostruzione, sino all’addestramento delle forze di sicurezza locali, ossia quella gamma di attività nota come Security force assistance (Sfa).

Più di 7.000 invece sono i militari che in questo momento sono impiegati su tutto il territorio nazionale in supporto a cittadini e Istituzioni locali, in attività di concorso a seguito di pubbliche calamità e in supporto alle Forze di Polizia nel contrasto della criminalità e nella prevenzione di possibili attacchi terroristici.

L’Esercito, inoltre, in stretto coordinamento con le altre Forze armate, è intervenuto sin dal mese di marzo 2020, allo scoppio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, mettendo a disposizione capacità e mezzi necessari per la gestione e il contenimento del virus: dalle sanificazioni di locali pubblici e di culto al controllo di aree e città, sino all’allestimento di ospedali da campo. Migliaia i militari impiegati nelle operazioni Igea ed Eos, avviate su iniziativa del ministro Guerini e volte a incrementare la capacità nazionale di effettuazione, rispettivamente, di tamponi e vaccini.

Numerosi, inoltre, sono gli interventi che oggi, a seguito di eventi calamitosi, l’Esercito conduce in sinergia con la Protezione civile per il soccorso della popolazione e il ripristino della viabilità: dalle alluvioni, ai terremoti, al contrasto agli incendi boschivi, dagli interventi di bonifica di ordigni esplosivi e residuati bellici rinvenuti sul nostro territorio sino al supporto tecnico fornito da taluni reparti specialistici dell’Esercito per il funzionamento di strutture strategiche del Paese (come il Mo.Se di Venezia).

Un impegno poliedrico quello dell’Esercito, che evidenzia la preparazione e la competenza di tutti i suoi uomini e donne e che oggi ricorda i suoi 160 anni di storia al servizio dell’Italia. L’Esercito è una Istituzione cardine del sistema Paese, fondata su una salda base etico-valoriale, vicina al cittadino e in grado di rinnovarsi e adattarsi ai repentini mutamenti degli scenari nazionali e geopolitici, una Forza armata pronta, capace, efficiente e coesa, basata sull’elemento umano, dotata di moderni sistemi e tecnologie e, soprattutto, supportata dal consenso dei propri cittadini.

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