Il 19 febbraio nella Biblioteca militare centrale di Palazzo Esercito, nel rispetto delle norme per il contenimento da Covid-19, è stato presentato il “Rapporto Esercito 2020”, il progetto editoriale che ogni anno traccia un quadro di situazione attuale della Forza armata, toccando tutti gli aspetti afferenti all’organizzazione e all’impiego dell’Esercito al servizio del Paese e dei cittadini.

La presentazione odierna ha rappresentato un momento di riflessione importante circa lo “stato di salute” della Forza armata e l’occasione per fare un bilancio delle attività occorse nell’anno che si è appena concluso. Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia, la cui intensità ha imposto l’adozione di misure che hanno limitato ogni aspetto della vita privata, sociale e lavorativa degli italiani. In questa crisi, l’Esercito è intervenuto sin da subito, al fianco delle altre Istituzioni dello Stato, impegnandosi in prima linea per supportare il Paese con ogni risorsa disponibile, proseguendo comunque nelle attività di approntamento delle unità e continuando a investire risorse per incrementare le capacità del nostro strumento militare di assolvere a tutti gli altri compiti assegnati alla Forza armata.

All’evento, organizzato dallo stato maggiore dell’Esercito e moderato dalla giornalista Chiara Giannini, de Il Giornale, ha preso parte il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina e il presidente dell’Eurispes, il sociologo Gian Maria Fara.

Il generale Farina, nel rivolgere ai convenuti il proprio indirizzo di saluto, ha evidenziato come l’impegno dell’Esercito nel 2020 sia stato articolato su più fronti, a cominciare dalla Sanità militare che ha dimostrato di essere in grado di alleggerire la pressione sul Servizio Sanitario Nazionale e di offrire un supporto quanto mai concreto agli italiani, mettendo a disposizione strutture come il Policlinico militare ‘Celio, il Centro ospedaliero militare di Milano, gli ospedali da campo, i laboratori, le task force sanitarie e i numerosi drive through schierati nell’ambito dell’operazione “Igea”. Sul fronte della sicurezza, invece, il dispositivo dell’operazione “Strade Sicure”, che ha coadiuvato l’applicazione e il controllo delle misure di contenimento della pandemia, è ulteriormente cresciuto, giungendo a quasi 8.000 unità.

A fronte di questi interventi entro i confini italiani, sono rimasti invariati gli impegni di carattere internazionale, con l’approntamento delle unità operative da impiegare nelle missioni all’estero. Si tratta di uno sforzo che, considerando anche il contingente di “Strade Sicure”, vede costantemente impiegati circa 19.000 uomini e donne.

Nel corso del 2020 sono proseguite le attività connesse alle 5 linee programmatiche volute dal capo di Sme. Riguardo l’organizzazione, l’Esercito si presenta oggi come un’Istituzione più snella. La contrazione degli organici non ha toccato la componente operativa che, per contro, è stata rafforzata con la nascita di due nuove unità nel centro-sud del Paese, con la riorganizzazione del settore infrastrutturale e del Comando Genio e con il conseguimento della Full operational capability del Reparto di sicurezza cibernetica.

In ambito “capacità e sistemi”, dopo anni di ristrettezze di bilancio si inizia a intravedere un incremento del budget che consente di avviare o accelerare quei programmi necessari per contrastare la progressiva obsolescenza dei sistemi in servizio. Sono stati ottimizzati gli sforzi per ottenere risultati concreti nei progetti ritenuti prioritari per la Forza armata, quali il Sistema individuale di combattimento (Sic) “Soldato Sicuro”, la Blindo “Centauro 2”, i Vtmm posto comando, i Vtlm Nec, il Nuovo elicottero da esplorazione e scorta (Nees), il nuovo elicottero multiruolo leggero (Luh) e i sistemi di Comando e controllo e sorveglianza. Passi significativi sono stati compiuti anche nel campo della ricerca e sviluppo, ad esempio con il programma “Prometeo”, uno dei tanti progetti avviati in sinergia con l’industria italiana e volto a integrare le capacità che fanno uso dell’intelligenza artificiale, dei sistemi robotici e dei micro droni, ausili irrinunciabili negli scenari di crisi futuri.

Per quanto riguarda le infrastrutture, ci sono stati importanti progressi per garantire, in futuro, servizi rispondenti ai moderni requisiti e fruibili anche dalla popolazione civile. L’iniziativa denominata “Grandi infrastrutture – Caserme verdi per l’Esercito” ha fatto passi avanti attraverso il comprensorio “Vitali” in provincia di Pisa e i progetti pilota a Pordenone, Roma e Foggia, ai quali si è aggiunto il comprensorio “Boccadifalco” con l’accordo per la “Città Esercito – Stadio Onorato” nella città di Palermo, anche grazie al coinvolgimento della comunità locale. Parallelamente, il piano di ripristino alloggi ha visto la riqualificazione di circa 800 unità. Lo stesso progetto prevede, per i prossimi anni, il recupero di ulteriori 2.100 alloggi che necessitano di interventi più complessi.

Relativamente al personale, che è l’elemento di forza e l’assetto più prezioso per l’Istituzione, permangono gli obiettivi per una maggiore valorizzazione, preparazione professionale, benessere e ringiovanimento dell’Esercito. In merito a quest’ultimo aspetto è infatti all’attenzione dell’autorità politica il varo di un nuovo modello di reclutamento basato sulla figura del “Volontario in ferma Iniziale e triennale”. Circa il benessere psico-fisico del personale, continuano poi le molteplici iniziative già avviate per la tutela della genitorialità, il riavvicinamento presso i luoghi d’origine e l’attenzione al settore alloggiativo. Tra queste, la costituzione delle agenzie di supporto alle famiglie dislocate presso le varie unità, la rivitalizzazione degli organismi di protezione sociale e l’importante piano delle strutture socio-educative dell’Esercito.

Il generale Farina, al termine dell’incontro, si è rivolto a tutti gli uomini e le donne dell’Esercito, evidenziando che senza il loro incondizionato impegno, soprattutto di fronte alle difficoltà degli ultimi dodici mesi, la Forza armata non avrebbe raggiunto i risultati complessivamente illustrati in questo “Rapporto Esercito 2020”. “Sono loro – ha detto Farina – impiegati sul territorio nazionale e nei numerosi teatri operativi, a dare lustro all’Istituzione e all’Italia. Le attestazioni di stima e riconoscenza che provengono dal quotidiano operato tra la gente, con la gente e per la gente, sono la chiara conferma di come la strada intrapresa sia quella giusta e meriti di essere percorsa con sempre maggiore impegno ed entusiasmo, per il bene dell’Esercito e di tutto il Paese”.

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