Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha recitato alcuni versetti del Corano prima della chiamata islamica alla preghiera (adhan) recitata da quattro muezzin dai quattro minareti dell’ex basilica di Santa Sofia di Istanbul, riconvertita in moschea. Diverse migliaia di musulmani si sono ritrovati a Santa Sofia per la prima preghiera del venerdì dopo la decisione delle autorità turche, lo scorso 10 luglio, di revocarne lo status di sito museale.

Stando a quanto riportato dal quotidiano turco Hurriyet, il pavimento dell’ex museo è stato ricoperto con una moquette verde, per evitare danni alla struttura. Dipinti, ritratti e mosaici sono stati coperti da tende per la preghiera.Uno dei monumenti più visitati di Istanbul, costruita nel VI secolo, l’ex cattedrale cristiana era diventata una moschea nel 1453, dopo la conquista dell’Impero ottomano, prima di essere trasformata in museo nel 1935. Il 10 luglio scorso un tribunale turco ha annullato il decreto governativo del 1934, aprendo così la strada alla riconversione in moschea.

Tuttavia, il sito sarà aperto gratuitamente ai turisti, locali e stranieri.Intanto un pressante invito è arrivato a Erdogan dall’Ue in occassione dell’evento odierno: “Credo che la Turchia – lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas – dovrebbe decidere la propria posizione geopolitica e con chi schierarsi in futuro. Se la Turchia vuole collaborare con l’Unione europea e rifarsi ai nostri principi e ai nostri valori, quello che sta accadendo oggi con Santa Sofia è un pessimo punto di partenza. Come cittadino greco – ha ammesso Schinas nelle dichiarazioni pubblicate sul proprio profilo Twitter – sono abbastanza arrabbiato, è un giorno complicato e sono certo che non sono l’unico a provare questo genere di sentimento”.

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