“Siamo in guerra. La nostra e’ una vera e propria missione. Realizziamo prodotti ‘salvavita’, quindi ci mettiamo al servizio della collettivita’ con grande spirito patriottico”: Gianluca Preziosa (nella foto), 46 anni, direttore generale e i 35 dipendenti della Siare Engineering, unica azienda italiana produttrice di ventilatori polmonari con base a Crespellano, nel Bolognese, stanno ‘combattendo’ una battaglia importante per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Accettata la ‘commessa’ arrivata dal governo e dalla protezione civile devono produrre 500 ventilatori al mese per quattro mesi. Sono state interrotte tutte le consegne all’estero per destinare le macchine solo almercato italiano. “E’ uno sforzo immane” ha detto Preziosa intervistato dall’AGI, “dobbiamo quadruplicare la nostra normale produzione passando da 30 apparecchi a 125 a settimana. Produrre 2mila macchine in quattro mesi corrisponde a far fronte al 10 per cento del fabbisogno mondiale.

Quanto alle misure per fronteggiare il virus, Preziosa non ha dubbi: “e’ giusto chiudere totalmente. Ovviamente tutta la filiera medicale, come quella alimentare, deve rimanere in funzione. Ma occorre seguire l’esempio della Cina dove grazie al ‘pugno duro’ si stanno riprendendo. Qui c’e’ il rischio di un collasso del sistema sanitario se i contagi continueranno ad aumentare con questa velocita’”. Intanto, nella fabbrica di ventilatori polmonari i dipendenti lavorano 15 ore al giorno da lunedi’ a sabato. All’inizio della prossima settimana arriveranno anche i ‘rinforzi’, ovvero, 25 tecnici specializzati dell’Esercito che affiancheranno il personale della Siare per massimizzare il livello di produzione. La nostra “e’ stata una scelta patriottica”, ha ribadito Preziosa spiegando di aver gia’consegnato i 320 ventilatori agli ospedali italiani destinati in un primo tempo ai Paesi asiatici (Vietnam, Corea del Sud)colpiti dal coronavirus. “I dipendenti stanno dando il massimo. Verranno premiati quando arriveremo in fondo ma non hanno chiesto niente. Lo fanno per spirito patriottico. Capiscono che il loro vicino di casa puo’ avere bisogno di noi”. Allertate per far fronte alla sfida produttiva anche tutte le aziende dell’indotto presenti per il 90 per cento in Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Marche.

“Noi facciamo la progettazione, l’assemblaggio e la vendita. Poi – ha spiegato Preziosa – abbiamo un indotto di circa 80 dipendenti di aziende che lavorano solo per noi. E’ un progetto titanico che coinvolge l’intera filiera. Dobbiamo aumentare la velocita’ di produzione ma e’ importante mantenere invariate tutte le procedure di controllo legate alla sicurezza di questi dispositivi”. La Siare Engineering e’ la sola azienda a produrre in Italia i ventilatori polmonari, apparecchiature salva vita a tutti gli effetti che non possono mancare nelle terapie intensive perche’ aiutano o addirittura si sostituiscono al respiro dei pazienti. E l’azienda bolognese si e’ trasformata anche in una sorta di ‘termometro’ dell’emergenza legata alla diffusione del virus. “Siamo diventati un incubatore emozionale. Ci chiamano – ha detto il direttore generale – tanti ospedali che non hanno le macchine. Poi non mancano le telefonate di persone che chiedono se possono ordinare i ventilatori a casa perche’ hanno paura che il Servizio sanitario non li accolga. C’e’ un po’ di panico. Ci sentiamo un grande senso di responsabilita’. Alcune persone si sono proposte di lavorare gratis per noi”. La Siare Engineering (produce per multinazionali e vende in 72 Paesi) e’ il classico esempio di un’azienda a conduzione familiare, leader nel settore, e gioiello del made in Italy. Fu fondata nel 1974 da Giuseppe Preziosa (attuale presidente) padre di Gianluca, che inizio’ la carriera nel 1965 a Milano come assistente tecnico nell’unica azienda di allora che produceva ventilatori polmonari. Poi a 28 anni divento’ direttore vendite di una multinazionale americana che vendeva queste apparecchiature in Italia. Infine, la scelta di progettarle e di fondare la Siare: il successo imprenditoriale, fino alla sfida di queste ore. La piu’ importante da vincere.

Fonte: AGI

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