Il governo italiano, con un provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei ministri, ha accolto la definizione dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (Ihra), in coerenza con una risoluzione del Parlamento europeo del giugno 2017 e con una scelta già fatta da molti altri paesi europei. Si tratta di un atto concreto e importante con cui il nostro paese sceglie di adottare una definizione comune di ciò che rappresenta l’antisemitismo.

Noemi Di Segni, presidente delle Comunità ebraiche italiane, ha detto che “l’Italia va a colmare un vuoto significativo allineandosi a quanto fatto da Germania, Francia, Regno Unito e altri paesi sulla base delle diverse risoluzioni europee”. Anche l’ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar, ha espresso soddisfazione, dicendo: “All’odio contro gli ebrei in quanto tali si aggiunge oggi una nuova forma che si manifesta con la negazione dell’esistenza dello stato nazionale per il popolo ebraico in Israele. L’Italia compie così un grande passo nella lotta contro l’antisemitismo, vecchio e nuovo”.

L’Ihra mette all’indice una serie di manifestazioni dell’antisemitismo contemporaneo: l’incitamento, il sostegno o la giustificazione dell’uccisione o della violenza contro gli ebrei; il negazionismo; accusare dei cittadini ebrei di essere più leali a Israele, o a supposte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi della loro nazione; sostenere tesi mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate sugli ebrei in quanto tali o sul potere degli ebrei come collettività; negare al popolo ebraico il proprio diritto all’autodeterminazione, cioè sostenere che l’esistenza d’Israele è un atto di razzismo; oppure ritenere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni d’Israele.

Non è un testo legalmente vincolante, ma è un quadro giuridico, morale e politico indispensabile per combattere una piovra planetaria dai molti tentacoli, rossi, neri e verdi, ognuno teso a stringersi al collo del popolo ebraico. E il fatto che anche un partito come il M5s, che in passato ha trescato con l’antisemitismo, lo abbia accettato non può che farci dire solo una cosa: ben fatto.

Fonte: Il Foglio

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