La 132^ Brigata corazzata “Ariete”, attualmente impegnata, presso le aree addestrativa della Comina e del comprensorio Cellina-Meduna, nel campo d’amalgama a premessa dell’immissione in teatro operativo, ha ricordato ieri, con una santa messa, i caduti di El Alamein, in occasione del 77° anniversario degli epici fatti d’arme della seconda Guerra Mondiale, occorsi in Africa Settentrionale.

La sacra celebrazione, officiata dal cappellano militare della Brigata “Ariete”, don Michele Tiso, è stata impreziosita dalla presenza di alcuni familiari del personale in servizio e, soprattutto, dalla partecipazione del Caporale carrista Michelangelo Scandola, classe 1921, uno degli ultimi reduci della battaglia di El Alamein ancora in vita.

A margine della liturgia, il Comandante della Brigata “Ariete”, generale Enrico Barduani, nel ripercorrere le tappe più significative di quegli eventi bellici del 1942, che ebbero tra i più gloriosi protagonisti i reparti della Divisione “Ariete”, ha rivolto un deferente pensiero ai caduti, ricordando le terribili condizioni in cui quei soldati, di uno e dell’altro fronte, vennero a trovarsi. “Dobbiamo veramente inchinarci, come ebbe a dire Churchill, davanti a quegli eroi, che, pur tra sofferenze inenarrabili, seppero dare prova di ineguagliabile valore, mantenendo fede al Giuramento prestato e cercando di assolvere fino in fondo il compito ricevuto, anche quando la situazione avrebbe potuto indurre ad una facile fuga”. Rivolgendosi poi al reduce Scandola, il generale Barduani gli ha tributato profonda riconoscenza per i sacrifici sopportati e per aver voluto testimoniare, con la sua presenza, soprattutto ai militari più giovani presenti alla celebrazione, che l’amor di Patria e l’attaccamento al dovere sono “valori non negoziabili, immutabili ed eterni”.

Ad El Alamein, la Ariete venne completamente annientata nel corso dell’ultima decisiva battaglia, dopo aver strenuamente combattuto contro le soverchianti forze nemiche, in numero e in efficacia di equipaggiamenti, meritandosi l’onore delle armi. L’eroismo e lo spirito di sacrificio dei corazzati della Ariete è ben testimoniato nell’ultimo drammatico radiomessaggio, inviato alle 15,30 del 4 novembre 1942, poco prima della fine:  “Carri nemici fatta irruzione sud Divisione Ariete. Con ciò Ariete accerchiata. Trovasi circa cinque chilometri nord ovest Bir el Abd. Carri Ariete combattono!”


 

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