Le autorità iraniane hanno sventato un “complotto” ordito dai “servizi di sicurezza arabo-ebraici” per assassinare nella Repubblica islamica il generale Qassem Soleimani,(nella foto) comandante della Forza Quds, il corpo d’élite dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran). Lo ha reso noto il capo dell’intelligence dei Pasdaran, Hossein Taeb, nel corso della riunione annuale dei vertici dell’organizzazione dopo che lo stesso Soleimani ha rivelato di recente durante un’intervista alla tv di Stato di essere scampato a un attentato di Israele durante la Seconda Guerra del Libano.

Taeb, citato dai media locali, ha affermato che i “nemici” volevano assassinare Soleimani durante il mese di Muharram (che corrisponde nel nostro calendario al periodo che va dal primo al 28 settembre) a Kerman, nel sud-est dell’Iran. Secondo Taeb, “una squadra di terroristi al soldo dei servizi di sicurezza stranieri” aveva progettato di acquistare una casa vicino un’Hussainia (una sala dove vengono celebrate cerimonie sciite) di proprietà del padre di Soleimani. Il loro piano era di scavare un tunnel sotto l’Hussainia e di fare esplodere tra i 350 ed i 500 chili di esplosivo non appena il comandante della Forza Quds si fosse recato nella sala come fa ogni anno per i riti di Muharram.

Il capo dell’intelligence dei Pasdaran ha aggiunto che l’obiettivo dei nemici era scatenare una “guerra religiosa” nel Paese ed attribuire l’omicidio a una “vendetta interna”. Taeb ha precisato che i Guardiani della Rivoluzione hanno catturato tre “terroristi” in relazione al tentato omicidio, senza aggiungere ulteriori dettagli a riguardo.

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