Sempre presente in ogni attività operativa, in tutti i teatri e operazioni, in ogni situazione e per ogni emergenza portando un contributo sempre fondamentale

All’Aeroporto Militare “Fabbri” di Viterbo si è celebrato oggi il 68° anniversario della costituzione dell’Aviazione dell’Esercito (Aves). Alla cerimonia ha partecipato il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, accompagnato dal comandante delle Forze operative terrestri e Comando operativo Esercito, generale di corpo d’armata Federico Bonato, e le autorità civili, militari e religiose della città e della provincia di Viterbo, unitamente ai labari e alle Associazioni combattentistiche e d’arma.

Prima della cerimonia, il comandante dell’Aviazione dell’Esercito, generale di brigata Paolo Riccò, con i vertici dell’Associazione nazionale Aviazione dell’Esercito e i rappresentanti della città e della provincia viterbese, ha deposto una corona di alloro al monumento ai caduti dell’Aves per onorare la memoria di quanti, nell’adempimento del proprio dovere, hanno sacrificato la propria vita per la Patria.

In una cornice che vede la specialità sempre in prima linea sia in territorio nazionale sia internazionale, quest’anno le 68 “candeline” hanno voluto tracciare un percorso evolutivo che collega le glorie del passato ai traguardi raggiunti e alle nuove sfide del futuro, grazie al costante impegno e alla spiccata professionalità dei baschi azzurri.

Concetto enfatizzato dalle parole del generale Riccò che, ringraziando il capo di stato maggiore dell’Esercito per aver concesso ai reggimenti dell’Aviazione dell’Esercito di riavere in seno, oggi dopo 20 anni, le rispettive bandiere di guerra, ha sottolineato come “Ogni bandiera di guerra è il simbolo dell’onore del reparto, delle sue tradizioni, della sua storia e del ricordo dei suoi Caduti”.

Ha quindi ripercorso questo ultimo anno, un periodo impegnativo durante il quale i baschi azzurri hanno dimostrato in ogni momento di saper rispondere in maniera pronta ed efficace alle mutevoli esigenze d’impiego. In tale contesto si è posto l’accento sugli interventi che l’Aviazione dell’Esercito ha svolto a favore delle popolazioni civili colpite da pubbliche calamità, sugli sforzi fatti per garantire contemporaneamente la presenza dei propri assetti in tre teatri operativi (Afghanistan, Iraq e Libano) nonché sulle numerose esercitazioni condotte al fine di incrementare le capacità professionali e le competenze tecniche di tutto il personale.

Nel suo intervento il generale Farina ha voluto congratularsi con il personale dell’Aviazione dell’Esercito per la passione e lo spirito di corpo che li contraddistingue “nata da 68 anni e, da 40 sempre presente in ogni attività operativa, all’estero come in Italia, in tutti i teatri e operazioni, in ogni situazione e per ogni emergenza portando un contributo sempre fondamentale.

Ha poi sottolineato l’importanza e attenzione della Forza armata verso i propri uomini e donne “A voi mi rivolgo – ha detto il generale Farina – e con orgoglio dico che siete la più grande risorsa che abbiamo. L’Esercito per migliorarsi, crescere ed essere sempre pronto ha bisogno del contributo, della esperienza, delle capacità, della voglia e della passione dei suoi uomini e donne. Siamo una grande famiglia coesa e intrisa di valori, noi siamo l’Esercito. Per la difesa della Patria, la sicurezza internazionale e dei nostri cittadini, operando in silenzio e con alto senso delle istituzioni, noi ci siamo sempre, di più insieme.”

Durante la cerimonia, il capo di stato Maggiore dell’Esercito ha anche consegnato, ad una giovane volontaria in ferma prefissata, una copia del diario “Io sono un Soldato”, che racchiude al suo interno i valori e i caratteri distintivi dell’identità del Soldato.

68 anni: dalle glorie del passato ai traguardi raggiunti verso le nuove sfide

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